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Salerno: attivato il piano freddo 2021

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Salerno: attivato il piano freddo 2021
Immagine da Pixabay

Il comune di Salerno ha attivato il piano freddo per l’inverno con un punto di accoglienza per i senza fissa dimora

A Salerno l’inverno comincia a farsi sentire. Il comune ha così attivato un servizio di vitale importanza per i senza fissa dimora presenti sul territorio. Fino ad aprile saranno infatti messi a disposizione dei letti al chiuso al fine di superare il freddo della stagione invernale in città.

Il comunicato

Da venerdì 11 dicembre e fino alla metà del mese di aprile, nell’ambito del “Piano Freddo” del comune di Salerno, apre il dormitorio per persone senza fissa dimora presso la Chiesa della Medaglia Miracolosa, in via Gramsci 33.
L’obiettivo, come ogni anno, è di aiutare i senza tetto presenti sul territorio a superare le fredde notti invernali e offrire loro, nel periodo più duro dell’anno, un ricovero e un punto di riferimento aggiuntivo a quelli già esistenti.
Il servizio di accoglienza nasce dalla collaborazione tra l’Arcidiocesi Sa
lerno-Campagna-Acerno, attraverso la Caritas Diocesana e la Fondazione Caritas Salerno (ente ecclesiastico civilmente riconosciuto e braccio operativo della Caritas diocesana), e il Comune di Salerno con il Settore Politiche Sociali. Preziosa e costante, inoltre, la sinergia con le associazioni di volontariato del territorio, come la Misericordia e gli Scout, la Comunità dei diaconi permanenti e le Unità di strada operative tutto l’anno.
In particolare ai tre ricoveri già attivi a Salerno si aggiungono ulteriori 17 posti letto (11 per uomini e 6 per donne) allestiti presso la struttura della Medaglia Miracolosa messa a disposizione dal Parroco don Pierluigi Nastri. Le persone potranno accedervi ogni sera, dalle 19.00 alle 22.00 e saranno ospitati fino alle 7.30 del giorno successivo. Per accedere basterà presentarsi sul posto dove verrà effettuato tampone rapido prima dell’accesso.

Il potenziamento dei posti letto del “Piano Freddo” del comune di Salerno, afferma l’Assessore alle Politiche Sociali Paola de Roberto, è un progetto che ogni anno permette ad oltre 60 persone di trovare un rifugio confortevole nella stagione più fredda. Salerno, grazie alla fitta rete solidale e di volontariato laico e religioso presente sul territorio – che ringrazio – garantisce un costante monitoraggio delle persone in strada e, oltre ai posti letto, prevede numerose azioni di supporto come il servizio docce, la distribuzione di abiti, di coperte e di pasti caldi da parte delle unità di strada e la possibilità di accedere a ricoveri e mense diurni. Da parte dei Servizi Sociali, poi, sono previsti momenti di ascolto con eventuale presa in carico delle persone ospitate nei dormitori in modo da cercare di accompagnare, laddove possibile, l’eventuale uscita da uno stato di difficoltà. L’obiettivo futuro è continuare ad operare in rete per rendere stabile e strutturato il supporto e l’accompagnamento a queste persone.

“Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti” (Mt 7,12). E’ da qui che parte la nostra opera caritativa a sostegno delle fasce più deboli, dichiara il direttore della Caritas, Don Flavio Manzo. Non è solo un fatto morale o religioso, è un’opera che nasce dal cuore di chiunque si sente figlio del mondo intero e, di conseguenza, fratello/sorella di chiunque altro. Se io fossi in una condizione di bisogno, cosa vorrei, cosa desidererei che i miei fratelli e sorelle facessero per me? Mettersi nei panni dei più bisognosi è l’unico modo per poter comprendere il senso della nostra vita. Se la vita ci ha riservato più fortuna rispetto ad altri ci sarà un motivo.
Compassione: questa è la parola chiave che ci ha insegnato nostro Signore: imparare a gioire con chi gioisce e imparare a soffrire con chi soffre. Solo con la compassione ci potrà essere un modo più giusto ed equo.
Il nostro ringraziamento va alle istituzioni, in modo particolare, al Comune di Salerno, nonché alle tante persone di buona volontà che hanno risposto all’appello a contribuire a quest’opera di carità, che non è, e non sarà l’unica o l’ultima.