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Salernitana, per i bookmakers non c’è speranza di salvezza

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Salernitana, per i bookmakers non c’è speranza di salvezza
Foto di Alfonso Maria Salsano

Non sono incoraggianti le previsioni dei betting analyst dopo la sfida con la Juventus. Ma per la Salernitana non è ancora finita

Sono tempi duri per la Salernitana, reduce da una sconfitta in trasferta contro la Juventus e ancora in balia delle onde. I granata, infatti, si trovano all’ultima posizione della classifica di Serie A e la lotta per la salvezza non è certo cosa di poco conto. Con 16 punti totalizzati in 28 partite, in attesa dei due recuperi con Venezia e Udinese, gli uomini di Davide Nicola dovranno affrontare un vero e proprio tour de force dopo la sosta di queste due settimane. La Salernitana affronterà dunque Torino, Roma, Sampdoria, Fiorentina, Atalanta, Cagliari, Empoli ed Udinese. Senza dimenticare le sfide con Venezia e Udinese (quest’ultima fuori casa) da recuperare. Insomma un mix tra dirette concorrenti per la salvezza, squadre di metà classifica abbordabili e compagini da alta classifica.

Il quadro, però, non è certo dipinto con i colori più raggianti. La situazione in cui versa la Salernitana, infatti, non è delle migliori. Per i bookmakers, ormai, addirittura non ci sarebbero più speranze. Per i betting analyst di Stanleybet.it, infatti, i granata restano i primi indiziati per la retrocessione in Serie B. Nello specifico, per i bookmakers la retrocessione della Salernitana è quotata 1,08. Migliori invece le quote di Venezia e Genoa, la cui retrocessione è data a 1,30. Sale invece a 2,70 la quota scelta dai bookmakers per la retrocessione del Cagliari.

Quello che dicono i bookmakers, però, non ha nulla a che fare con quello che i granata possono ancora dimostrare sul campo. Gli uomini di Nicola hanno già fatto vedere di essere in grado di rinascere. Cuore, grinta, orgoglio e passione di un popolo possono andare ben oltre i numeri. E se proprio ai numeri bisogna guardare, allora basti quel 7% citato dal Ds Sabatini e diventato ormai appiglio di un’intera tifoseria. Perché “è finita” si dice alla fine.