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Ruggi: raro intervento di chirurgia pediatrica su bimba di 10 anni

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Ruggi: raro intervento di chirurgia pediatrica su bimba di 10 anni

Eseguito un raro intervento di chirurgia pediatrica su una bimba di 10 anni al Ruggi d’Aragona di Salerno: i dettagli dell’operazione delicata

Un raro intervento congiunto tra la Pediatria Chirurgica e la Radiologia dell’AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno è stato effettuato ad una piccola paziente di dieci anni, che ora potrà vivere al meglio la sua vita. La bambina è giunta al pronto soccorso del Ruggi per un dolore acuto addominale, causato da appendice flemmonosa con versamento endoperitoneale, ma durante le indagini preliminari e preoperatorie, è stata evidenziata anche una massa splenica di 7 cm per 5 cm.

Dopo aver risolto il problema acuto addominale, i medici hanno studiato i limiti e l’origine della cisti per capire con quale modalità aggredirla. Ma il problema maggiore era scaturito dal fatto che a causa di una malformazione l’ala del fegato dall’ipocondrio di destra si spingeva fino a quello di sinistra, coprendo la cisti nella sua interezza.

Per evitare di asportare la milza e data la giovane età della paziente, i medici del reparto di Pediatra Chirurgica del Ruggi, diretti dal dottore Umberto Ferrentino, hanno deciso di affiancarsi a quelli di Radiologia per praticare un intervento integrato. L’intero intervento è durato due ore. La bambina sta bene, ha cominciato ad alimentarsi e presto tornerà a casa.

Il Primario Umberto Ferrentino ha elogiato i colleghi che hanno collaborato al delicato intervento, segnalato pochissime altre volte dalla bibliografia medica.

“Un ringraziamento particolare – ha aggiunto Ferrentino – va alla Direzione Generale e alla Direzione Sanitaria del “Ruggi”, che hanno sempre assecondato le nostre richieste valorizzando il nostro reparto con il top degli strumenti microchirurgici e delle attrezzature mediche. Un encomio particolare, conclude il Primario, va anche ai dottori Borrelli e Alicchio, ai radiologi Florindo Laurino e Raffaele Cantarella, agli anestesisti Vittorio Canterino e Alberto D’Amicantonio, al responsabile della laparoscopia, dottore Vincenzo Adinolfi, grazie ai quali abbiamo portato a termine un’impresa straordinaria.