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Rottamazione-ter, FedAPI chiede al ministro Gualtieri una proroga

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Rottamazione-ter, FedAPI chiede al ministro Gualtieri una proroga

La FedAPI chiede una proroga sulla prossima rata della c.d. “Rottamazione-ter” e del Saldo e Stralcio in scadenza il 10 Dicembre

La FedAPI – Federazione Artigiani e Piccoli Imprenditori, in seguito all’approfondimento del proprio Centro Studi coordinato dal Dott. Antonio Procida, chiede di rivedere le modalità di pagamento della rata della c.d. “Rottamazione-ter” e del Saldo e Stralcio in scadenza il prossimo 10 dicembre.

Di seguito il contenuto della richiesta formale inviata da FedAPI, nella persona del proprio Presidente Nazionale Pietro Vivone, al Ministero dell’Economia e delle Finanze e in particolare a Roberto Gualtieri, titolare del dicastero.

«Alla base della nostra richiesta non c’è solo l’evidenza di un rischio ma anche una triste certezza: la crisi economica legata al Coronavirus avrà conseguenze sulla definizione agevolata delle cartelle e su questa imminente importante scadenza. L’appuntamento interesserà migliaia di contribuenti che hanno aderito alla pace fiscale e sarà fondamentale rispettare la scadenza, in quanto in caso di mancato versamento delle rate è infatti prevista la decadenza dalla definizione agevolata.

Per questo chiediamo uno slittamento delle rate in scadenza il 10 dicembre alla fine dei rispettivi piani di ammortamento di Saldo e Stralcio e Rottamazione, in modo da consentire ad imprese e famiglie di ripianificare il proprio debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate – Riscossioni.

FedAPI, pertanto, prende atto del report del proprio Centro Studi e propone quindi due strade, tra loro non alternative:

–          Proroga dei pagamenti fino al mese successivo alla fine dello stato di emergenza con possibilità di pagare tutto in un’unica soluzione entro quella data;

–          Congelamento delle rate scadute e non versate con accodamento delle stesse.

Ribadiamo che le imprese per sopravvivere hanno bisogno di liquidità, pertanto drenare risorse in questo momento significa privarle della possibilità di pagare i fornitori, riempire i propri negozi o pagare utenze e fitti che inesorabilmente sono da onorare ogni mese anche in caso di inattività totale o parziale dovuta alle norme restrittive vigenti.

Consapevoli della qualità e dell’importanza del lavoro svolto dal MEF in merito, faremo il possibile affinché la nostra richiesta venga accolta».