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Roccadaspide, non ci resta che danzare

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Roccadaspide, non ci resta che danzare

A Roccadaspide l’estate si passa ballando. Ieri sera la musica popolare ha fatto danzare grandi e piccoli

danzareIl nostro è un popolo di santi, di poeti, di navigatori e anche di danzatori. Ai musicisti è nota la somiglianza fra i vari brani di musica popolare provenienti dalle diverse terre che si affacciano sul Mediterraneo; la cosa più giusta è che se c’è qualcuno che suona deve pur esserci qualcun’altro che balla.

Roccadaspide non è nuova agli spettacoli danzanti; già da qualche estate con il progetto Ballando sotto le stelle vengono organizzate diverse serate, anche a tema, dedicate alla danza, dove a ballare sono sia professionisti che appassionati amatoriali. Ieri sera s’è tenuta la serata inaugurale che è stata aperta da uno spettacolo chiamato E allora che dire, che fare… meglio danzare promosso dall’Associazione Ninfea.

Sotto la direzione di Mariagrazia Lettieri, donne di tutte le età e un unico coraggioso uomo hanno imparato a danzare su musiche che vengono tramandate da secoli: non solo i balli tipici della nostra regione, come la cilentana e la tammurriata, ma anche balli provenienti dalla Puglia, dalla Calabria e persino dalla Francia e dalla tradizione zingaresca, dimostrando come la musica popolare sia una base culturale che accomuna più popoli anche distanti tra loro. Ha preso parte alle danze anche la presidentessa dell’Associazione Ninfea, Cristina Comunale, oltre che ad una grande fetta di giovani donne e di bambine.

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Questo evento non solo ha fatto da apripista per le danze che continueranno a tenersi a Roccadaspide, ma anche ai vari eventi, di ogni genere, che si susseguiranno in questi giorni per i festeggiamenti dei santi patroni del paese.