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Rete dei Sindaci, 6 giugno incontro con la Gori

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Rete dei Sindaci, 6 giugno incontro con la Gori

Rete dei Sindaci reagisce alla Gori, no all’aumento di tariffe idriche nell’ambito ATO3 Sarnese-Vesuviano

C’è un importante appuntamento in calendario per evitare l’aumento delle tariffe idriche che vorrebbe applicare la Gori s.p.a. in tutti i Comuni dell’Ambito ATO3 Sarnese-Vesuviano. È la data del prossimo 6 giugno, giorno in cui i rappresentanti della Rete dei Sindaci per l’acqua pubblica sono chiamati ad intervenire nell’incontro fissato dall’avvocato Giuseppe Grauso che si terrà nella sede romana dell’Aeeg (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas).

La comunicazione è stata fornita in un incontro che si è tenuto giovedì 29 maggio presso l’aula consiliare del Comune di Fisciano, dallo stesso legale che si sta occupando del procedimento giudiziario per contrastare lo spropositato incremento delle tariffe dell’acqua che vuole imporre il commissario straordinario della Ato 3, On. Carlo Sarro.

Rete dei Sindaci

Al vertice di Fisciano erano presenti tutti gli esponenti della Rete dei Sindaci (costituita nell’estate scorsa a Roccapiemonte con l’adesione di circa 15 Comuni, con l’intento di liquidare la Gori e restituire la competenza della gestione del servizio idrico ai Comuni), con il sindaco di Fisciano Tommaso Amabile e l’assessore al bilancio Franco Gioia, che ha seguito sin dall’inizio, in modo accurato, questa delicata vicenda.

“Il primo intervento da eseguire da parte dei Comuni che appartengono alla Rete dei Sindaci – ha detto l’avvocato Grauso – è quello di adottare le delibere  [Delibera n.27 del 21 marzo 2014] per opporsi al provvedimento dell’Ato 3, con  il quale si imporrebbe un aumento tariffario del 44% per l’anno in corso e di un ulteriore 24% per l’anno successivo, che si traduce in circa 350-400 euro in più all’anno”.

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Secondo Grauso è fondamentale la presenza dei membri della Rete all’appuntamento del 6 giugno presso l’Aeeg, al fine di rafforzare la posizione di contrasto agli aumenti e indurre l’Autorità (organo abilitato a fornire le  autorizzazioni) a negare l’incremento tariffario. Il secondo passaggio da seguire è quello di aprire una dialettica istituzionale tra le parti coinvolte in questa battaglia per la “ripubblicizzazione” del servizio idrico. E, in ultimo, intraprendere un percorso condiviso che possa portare all’adozione di una delibera di liquidazione della Gori da parte dei membri appartenenti alla Rete dei Sindaci, a seguito del parere espresso dall’esperto avvocato amministrativista Marcello Clarich.

Secondo quest’ultimo la liquidazione della Gori porterebbe benefici di natura economica e lavorativa. Infatti, i debiti della Gori verrebbero trasferiti in normali procedure fallimentari e/o concorsuali e gli attuali lavoratori della Gori usufruirebbero di un passaggio di cantiere, che consentirà di assorbirli negli enti pubblici che gestiranno il servizio idrico. L’assessore Gioia, nel suo intervento, ha sottolineato “la necessità di trasformare il protocollo d’intesa col quale i Comuni stanno aderendo alla Rete dei Sindaci in Associazione di Rete. In questo modo si legittimerebbe ancora di più il ruolo istituzionale degli enti, cui spetta di diritto la gestione del servizio idrico”.

D’accordo anche il sindaco, Amabile, che si è dichiarato disposto a sostenere tutte le iniziative indirizzate a produrre benefici alla cittadinanza. Sempre l’assessore Gioia si è fatto promotore dell’istituzione di una class action, pratica di azione legale congiunta da mettere in campo per recuperare la maggiorazione delle somme già applicate in bolletta dalla Gori, in maniera del tutto illegittima, provocando l’incremento dei malumori tra i contribuenti.