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Referendum, le ragioni a confronto. Valiante: «La vittoria del no sarebbe un disastro»

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Referendum, le ragioni a confronto. Valiante: «La vittoria del no sarebbe un disastro»

Le ragioni del Referendum a confronto: il sindaco Valiante a Salerno per il sì

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SALERNO. Si è tenuto oggi, nel Salone de’ Genovesi della Camera di Commercio di Salerno, un incontro sulle ragione del Sì al referendum costituzionale. Moderatore dell’incontro Tommaso D’Angelo, direttore del quotidiano Cronache.
Ospite del confronto promosso dal Presidente della Camera Penale del Tribunale di Salerno, l’avvocato Michele Sarno,  il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante.
«Io ci tenevo ad evitare che chi rappresenta associazioni di categoria si schierasse. In quanto Presidente della Camera Penale del Tribunale di Salerno, ho ritenuto corretto dare uguale spazio alle ragioni del no e del sì.
Con questo dibattito referendario – ha introdotto l’avvocato Michele Sarno – abbiamo perduto l’occasione di fare dialogo: sbagliando, si è arrivato a politicizzarlo.
Ho pensato a due incontri, il primo per il No e il secondo per il Sì, perchè abbiamo avuto esperienza che nei dibattiti televisivi i contenuti si perdono spesso nel contraddittorio».

 Il Presidente della Camera Penale del Tribunale di Salerno ha pure specificato che la scelta dei moderatori è stata casuale: sono stati sorteggiati tra i direttori delle testate locali.
Il Sindaco Valiante ha ripreso il concetto dell’avvocato Sarno per cui il contraddittorio è oramai tanto inasprito nei toni da rendere difficile o impossibile far passare le ragioni di ognuna delle parti.

referendum camera commercio«Vorrei che la sovranità popolare possa risultare dalle urne del prossimo referendum: mi sembra di comprendere  – ha introdotto il sindaco Valiante che ci sia molta confusione, tanto che sono argomentate ipotesi che non hanno nulla a che fare con questo referendum. Mi auspico che il voto, qualsiasi esso sia, sarà espresso con convinzione e consapevolezza.»

Alla nostra testata, il sindaco Valiante ha specificato come una vittoria del No, per quanto improbabile, sarebbe “un disastro“. Nel suo intervento, l’onorevole ha sottolineato il risparmio annoverato tra le ragioni del Sì: il taglio dei senatori, secondo Valiante porterebbe una diminuzione di tanti altri costi accessori a tali figure.

La vittoria del No sarebbe il fallimento di Renzi:
il senso del suo governo è riformare

Altre frecce nella faretra del relatore per il Sì sono stati la soppressione del CNEL, le lungaggini dell’approvazione di ogni legge, oltre che l’istituzione di un senato federale” composto da sindaci e consiglieri. Di questo aspetto, da sindaco, ha sottolineato la necessità perchè il popolo abbia un più stretto legame con il Parlamento.

Al dubbio mosso da Tommaso D’Angelo se il combinato disposto tra Costituzione novellata e legge elettorale potesse soffocare la succitata sovranità popolare, il Sindaco Valiante ha rassicurato il contrario, ricordando poi la riforma pensata dallo scorso Governo Berlusconi quale metro di paragone negativo.

«La riforma costituzionale è stata votata da tutte le forze politiche. Solo il M5S non ha messo becco sulla riforma della Costituzione: Grillo ha scelto di non sedersi con chi – ha parafrasato Grillo – non è del suo stesso tenore morale.»
Su questa linea ha additato come impossibile una riforma condivisa tra le attuali forze politiche.

«La vittoria del No sarebbe il chiaro segnale che noi non ci siamo fatti capire dai nostri concittadini.»

La Democrazia, al di là delle leggi, la fanno i popoli

«In questa occasione, la peggior politica si è fatta largo, da ambo gli schieramenti: la nostra Costituzione è fuori discussione potesse essere cambiata. Noi dimentichiamo – ha concluso il Presidente Sarno – che la termine della seconda guerra mondiale abbiamo avuto una guerra civile: la Costituzione è frutto di una classe dirigente illuminata, dove i vari schieramenti fecero prevalere il buon senso a favore dei cittadini. Confronti pacati e così chiari, offrono un contributo vero.
Purtroppo, il messaggio è stato semplificato fino a diventare spot, privo di reali contenuti.
Il voto di ognuno dovrebbe essere espressione di libertà e consapevolezza: è molto bello vedere come tra i Sì e i No ci siano esponenti di vari schieramenti.

Il voto è un dovere sacrosanto che ci hanno acquistato col sangue i nostri avi: non vale non votare e lamentarsi. Qualsiasi sia l’esito, non ci sarà uno tsunami.»

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