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Ravello, un’app per tenere viva la memoria della Città della Musica

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Ravello, un’app per tenere viva la memoria della Città della Musica

Sarà presentato domani “Il Museo Fuori Dal Museo – La Memoria Di Ravello a cielo aperto”, il progetto nato per valorizzare il Cimitero Comunale della città

Un’applicazione che tiene viva la memoria di Ravello e racconta le storie dei cittadini illustri che riposano nel cimitero cittadino. “Il Museo Fuori Dal Museo – La Memoria Di Ravello a cielo aperto” è il titolo del progetto che sarà presentato domani, venerdì 1 febbraio (ore 16), presso l’auditorium di Villa Rufolo.

Nato per valorizzare il Cimitero Comunale della Città di Ravello, un luogo che è parte integrante della comunità dove sono sepolte le spoglie di personaggi illustri che nel corso del tempo hanno contribuito a trasformare la città in gioiello di bellezze, il progetto realizzato dall’azienda Naos Consulting s.r.l., intende restituire agli utenti un percorso completo per scoprire meglio la città.
Il nucleo centrale dell’iniziativa, fortemente voluta dall’amministrazione comunale, è la messa in rete delle storie dei cittadini illustri che riposano nel cimitero cittadino e che hanno avuto il merito di aver resa famosa Ravello oggi meta di turisti da tutto il mondo.
A partire dai racconti delle vite di ciascuno – che creano una vera e propria geografia della memoria di Ravello – vengono selezionati e “riattivati” una serie di luoghi sensibili della Città sotto il profilo della memoria pubblica e privata.

Si è venuta a creare, in questo modo, una nuova “mappa” storica ed emotiva del territorio che, grazie al supporto di un’applicazione evoluta, replicabile ed asportabile, offre un itinerario per meglio conoscere la città della musica.

Il cimitero cittadino, che custodisce un valore identitario di prima importanza diventando uno spazio di interesse culturale, diventa attraverso questa iniziativa un “Museo Fuori Dal Museo”, proprio perché, come un museo, rimanda con forza alla storia, alla memoria, alle architetture, all’arte disseminata tra le strade ed i quartieri della città.

E, proprio come un museo, conserva e comunica le testimonianze dell’uomo e attende con voce silenziosa una più adeguata fruizione da parte della comunità.