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Prodotti contraffatti, maxisequestro tra Scafati, Sarno e Terzigno

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Prodotti contraffatti, maxisequestro tra Scafati, Sarno e Terzigno

Giocattoli, gadget e prodotti contraffatti rinvenuti nel maxisequestro tra Scafati, Sarno e Terzigno

[ads2] I militari della Compagnia di Scafati, nel corso delle attività volte al contrasto del contrabbando e della contraffazione dei marchi, hanno sequestrato, tra Scafati (SA), Sarno (SA) e Terzigno (NA), un ingente quantitativo di prodotti contraffatti recanti loghi, personaggi e marchi falsificati, nonché giocattoli, addobbi e luci natalizie pericolosi.

In una prima operazione, le Fiamme Gialle scafatesi hanno sottoposto ad ispezione una persona, la quale, a bordo di un furgone, era intenta al trasporto per le vie del Comune di Scafati di un centinaio di giocattoli e gadget vari, recanti diversi personaggi noti ai bambini ed ai teenagers quali Violetta”, “Simpson”, “Winnie The Pooh”, “Hello Kitty”, “Spiderman” etc., tutti prodotti contraffatti.

Durante il sequestro della merce, i finanzieri hanno acquisito taluni indizi, tali e per cui le attività investigative sono state estese anche al deposito della società proprietaria della merce, sito in Terzigno.

All’esito delle operazioni di polizia, sono stati sottoposti a sequestro ulteriori 468.000 prodotti contraffatti recanti marchi d’impresa registrati e falsificati (giocattoli, capi d’abbigliamento, recanti i loghi delle maggiori squadre calcistiche italiane e straniere, gadget vari, articoli di cancelleria scolastica, adesivi vari, peluche, etc.).

Sia il trasportatore, sia l’imprenditore sono stati rispettivamente segnalati all’Autorità Giudiziaria per detenzione aggravata al fine di vendita di prodotti con segni falsi, nonché ricettazione.

Prodotti contraffatti
Prodotti contraffatti

In un altro intervento, eseguito in Sarno, i militari hanno sottoposto a sequestro altri 200 prodotti contraffatti recanti marchi abilmente riprodotti del tipo gadget, accessori per telefonia ed articoli di cancelleria, nonché luci natalizie non recanti il marchio “CE” di conformità agli standard di sicurezza, con relativa denuncia all’Autorità Giudiziaria di un cittadino di nazionalità cinese. Allo stesso sono state irrogate le prescritte sanzioni pecuniarie amministrative ammontanti a euro 7.500 circa.

Ormai è noto come il business della contraffazione provochi danni enormi al mercato, alterandone il funzionamento attraverso una concorrenza sleale basata sul mancato sostenimento dei costi di ricerca e di sviluppo, nonché sulla totale assenza degli ingenti investimenti in pubblicità che le aziende titolari dei ben più noti marchi effettuano costantemente.

A questo si aggiunge, inoltre, la scarsa qualità dei prodotti e l’assenza di garanzie per il consumatore finale.