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Processo Termovalorizzatore, De Luca assolto in appello

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Processo Termovalorizzatore, De Luca assolto in appello

La corte d’appello ha ribaltato il giudizio di primo grado: il governatore della Campania Vincenzo De Luca è stato assolto perché “il fatto non sussiste”

[ads1] L’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca è stato assolto nel processo d’appello per la nomina di un project manager nell’ambito di un progetto per la costruzione di un Termovalorizzatore a Salerno. La Procura aveva chiesto la condanna a 11 mesi di reclusione. Il Presidente era accusato di peculato e abuso d’ufficio.

In primo grado l’attuale Governatore della Campania era stato condannato a un anno, pena sospesa, condanna che aveva determinato la sospensione dall’incarico di Presidente della Giunta regionale per effetto della legge Severino, provvedimento poi sospeso dal Tribunale.

tribunale

Insieme a De Luca sono stati assolti anche gli altri due imputati del processo: il dirigente del settore lavori pubblici del comune di Salerno Domenico Barletta e il capo staff di De Luca all’epoca dei fatti, Alberto Di Lorenzo. Per tutti gli imputati la Corte d’appello ha stabilito anche la sospensione delle pene accessorie. La sentenza è giunta dopo due ore circa di Camera di consiglio.

Finalmente, ho sempre creduto nella giustizia queste le prime parole di De Luca quando uno dei suoi avvocati, Paolo Carbone, gli ha comunicato la sentenza.

Ecco quanto si legge sulla sua pagina Facebook:

Anni di pesante aggressione politica e mediatica per nulla. Anni di un calvario che avrebbe fatto scoppiare il cuore a chiunque. Ho retto per le profonde motivazioni ideali e morali, e per l’assoluta serenità della mia coscienza.

Esprimo il mio rispetto per la magistratura, la cui autonomia è un bene per i cittadini onesti e non un privilegio di alcuni. Il controllo di legalità nei confronti di chiunque è doveroso in democrazia.

Mi auguro che nel dibattito pubblico si esaurisca la tendenza dilagante a calpestare con disinvoltura la dignità di persone e famiglie oltre le regole di uno Stato di diritto. Mi auguro che si affermi l’abitudine a confrontarsi civilmente, in un clima di rispetto reciproco. L’essere uomini è più importante delle bandiere di partito“.

 

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