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Prestazioni domiciliari e tetti di spesa, il provvedimento dell’ASL

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Prestazioni domiciliari e tetti di spesa, il provvedimento dell’ASL

L’Asl Salerno stabilisce che, per ogni ASL, le prestazioni domiciliari non potranno essere superiori al 30% e fissa dei tetti massimi di spesa

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Secondo un provvedimento dichiarato “immediatamente esecutivo” dal direttore generale dell’Asl Salerno, a firma del dirigente Federico Pagano, il dirigente dalla FC Economico Finanziaria ha attestato che “non vi sono oneri a valere sul bilancio pubblico”, disponendo di programmare e fissare per l’anno 2014 i volumi di prestazioni e i correlati tetti di spesa per la macroarea della riabilitazione territoriale ex art. 26 Legge 833/78, per la riabilitazione ex art. 44 Legge 833/78 (cd. Fisiokinesiterapia – FKT) nonché la macroarea della salute mentale, socio-sanitario, RSA e Hospice.

In pratica, l’Asl Salerno ha fissato, per ciascuna Azienda Sanitaria Locale,  i volumi massimi di prestazioni di riabilitazione (ex art. 26 legge 833/78) per l’esercizio 2014, ed i correlati limiti di spesa determinati utilizzando le tariffe provvisorie di cui al n. 89 del 11/8/2014, sulla base del numero di prestazioni dell’anno 2012 – corretto per tenere conto dell’assetto territoriale delle Aziende Sanitarie Locali, determinato in ultimo dai decreti commissariali n. 98 del 10 agosto 2012 e n. 100 del 17 settembre 2012, che dispongono il trasferimento del Comune di Portici dall’ambito territoriale della ASL Napoli 1 Centro all’ambito della ASL Napoli 3 Sud – ma ridotto del 6,5% per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali e domiciliari e del 5% per quanto riguarda le prestazioni semiresidenziali ex art. 26, in modo da mantenere per l’esercizio 2014 il tetto di spesa fissato per l’esercizio 2013 dal DCA 102/2013 (diminuito della compartecipazione socio-sanitaria).

prestazioni domiciliari

Tali riduzioni sono state modulate per mantenere la spesa massima complessiva regionale entro i limiti complessivi di spesa (fissati per l’esercizio 2013 dal DCA 102/2013) e per introdurre una prima integrazione al criterio della spesa storica per ASL in una determinazione dei tetti di spesa, diversificando la riduzione complessiva del 6,5% delle prestazioni ambulatoriali e domiciliari tra le diverse ASL in relazione al posizionamento di ciascuna rispetto alla media pro-capite regionale.

Il provvedimento stabilisce che per ogni ASL (entro il numero complessivo di prestazioni ambulatoriali, ambulatoriali
piccolo gruppo e domiciliari) il numero delle prestazioni domiciliari non potrà essere superiore al 30% del totale, e demanda inoltre a ciascuna ASL di fissare tempestivamente i tetti di volumi prestazionali con i tetti di spesa per ciascun centro privato provvisoriamente accreditato, avendo cura di stabilire tetti di volumi prestazionali per regime di erogazione e complessivi, fissando per ogni centro privato il numero delle prestazioni domiciliari al massimo entro il 40% del numero complessivo di prestazioni ambulatoriali, ambulatoriali piccolo gruppo e domiciliari (fatte salve le deroghe stabilite dai DCA n. 74/2010, 86/2011, 68/2012 e 85/2012, qualora confermate dalla ASL ai sensi del punto 8 del dispositivo del DCA n. 85/2012).

Una limitazione che dovrebbe consentire il contenimento della spesa e un beneficio economico per gl’investimenti in ambito sanitario.

Per info, visita il sito web dell’Asl Salerno.