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Presidio CISL e UIL a supporto del porto

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Presidio CISL e UIL a supporto del porto

Si è tenuto ieri, sabato 20 febbraio, il presidio delle sigle CISL e UIL per ribadire la volontà di mantenere autonomo il porto di Salerno

            [ads1] Intorno alle 16,00 di ieri pomeriggio in centro, sul Lungomare Trieste e al quartiere Pastena, in Piazza Caduti di Brescia, il lavoratori e le sigle dei sindacati hanno tenuto un presidio per sensibilizzare la cittadinanza sulle conseguenze dell’accorpamento dei porti di Napoli e Salerno.

            «Siamo contro il decreto, non c’è nessuna garanzia sull’accorpamento, non si spiega perché voler accorpare il porto di Salerno, il quale è tra i primi in Italia [il sesto ndr]» afferma Giovanni Maisto della CISL. «Non è una questione di rivalità», ribadisce Maisto, e continua «Si teme una crescita di burocrazia e una netta diminuzione dell’autonomia di organizzazione per le aziende». Secondo Maisto, per molti il porto cittadino è molto di più di un luogo di lavoro: rappresenta la tradizione, rappresenta un tipo di lavoro tramandato di padre in figlio».

            Il comunicato del presidio è chiaro: Lavoratori e imprese del porto di Salerno insieme per difendere l’autonomia gestionale e operativa dello scalo salernitano destinato a divenire “succursale” dello scalo partenopeo. Una prospettiva, si legge, inaccettabile, in quanto, significherebbe mettere a rischio posti di lavoro e capacità competitiva di impresa (ne avevamo parlato qui).

presidio

            I lavoratori, continua il comunicato, circa 1500 gli addetti diretti e diverse migliaia impiegati nell’indotto, si sono schierati con le aziende operanti nello scalo per evidenziare la preoccupante situazione e invogliare le autorità competenti a un ripensamento. A dimostrare solidarietà e vicinanza a tutti gli addetti ai lavori del porto cittadino, nei giorni scorsi è stato il Comune di Salerno il quale attraverso il Consiglio Comunale ha espresso il timore per il futuro dello scalo commerciale e dell’economia dell’hinterland provinciale.

            «Il presidio ha lo scopo di sensibilizzare», afferma Antonio Guerrazzi della UIL «abbiamo riscontrato una buona risposta da parte della città e abbiamo la solidarietà delle istituzioni locali». Secondo Guerrazzi «Il porto di Salerno ha tutte le carte in regola per essere autonomo, in più è un mix di professionalità e tradizioni».

            Un vecchio adagio recita: Si Saliern teness’ o’ Puort’, Napule foss’ muort (qui)

            A visitare il presidio il Presidente della Commissione Consiliare Finanze Nino Criscuolo, l’Assessore Franco Picarone, i Consiglieri Comunali Mario Loffredo ed Emilio Torre.

            Significative le parole del Presidente degli Armatori Italiani, Manuel Grimaldi. In una intervista a Repubblica, infatti, Grimaldi si ritiene preoccupato per la realtà salernitana: «Non comprendo, pur avendo un’infrastruttura relativamente modesta, se guardiamo i metri quadri delle banchine, il porto di Salerno riesce però a utilizzarla in modo eccezionale. Ha la più alta occupazione in Italia in rapporto agli spazi e nessun porto al mondo lavora bene come Salerno».

            Per ora si è scelto di contestare in modo civile, raccontano gli organizzatori del presidio, ma non si esclude di manifestare in strada, d’altro canto in Italia al momento resta ancora un diritto di tutti.

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