“Contro il PD dei rifiuti, lotta di classe, salute e ambiente” è uno degli striscioni che il Partito Comunista ha affisso contro il PD di Pontecagnano
“Ecodistretto e Sardone, Pontecagnano muore”. Ecco cosa recitava uno dei tanti striscioni affissi questa notte lungo le strade del Comune di Pontecagnano Faiano.
Alcuni militanti del Partito Comunista della Piana del Sele hanno deciso di manifestare così il proprio dissenso circa la questione impianti. Da mesi infatti il Sindaco Lanzara organizza incontri con i cittadini spiegando la propria posizione in merito a tale tematica. La maggioranza dell’amministrazione appoggia la volontà del Primo Cittadino, guardando al potenziale che tale impianto di riciclo e smaltimento dei rifiuti potrebbe rappresentare.
In passato, manifestazioni pubbliche e striscioni sono già apparsi, ma questa volta è il Partito Comunista che ci mette la faccia.
“Contro il PD dei rifiuti, lotta di classe, salute e ambiente”. Frasi di questo tipo, questa notte, costeggiavano il Municipio del Comune di Pontecagnano Faiano.
Il Partito Comunista, oltre ad affiggere striscioni in segno di protesta con slogan anche molto significati, ha poi segnalato direttamente sulla propria pagina Facebook, l’atto commesso dai propri militanti.
Qui si sono espressi contro il Sindaco Lanzara, definendolo un “nemico” e a favore di tutti coloro che avranno intenzione di battersi duramente contro la realizzazione dell’impianto e di un Ecodistretto sul territorio comunale.
In merito al referendum di cui si vocifera da settimane, affermano: “D’altra parte il Partito Comunista ritiene l’iniziativa del Referendum consultivo sull’ecodistretto, avanzata da alcuni gruppi politici, interessante ma limitativa se non accompagnata da un’azione più battagliera e radicale della lotta contro questa imposizione della regione a guida Partito Democratico.
E’ necessaria un’azione costante di informazione dei cittadini riguardo questo problema: è necessario dire che il nemico è il sindaco Lanzara e il Partito Democratico e che bisogna porre la questione su una vera partecipazione al dibattito da parte dei cittadini dunque non limitandosi alle sole azioni “istituzionali” che potrebbero rivelarsi poi insufficienti (infatti il referendum sarebbe solo consultivo e non abrogativo)”.
