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Piano Scuola, ANCE avverte: “Accelerate o perderemo 800 milioni”

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Piano Scuola, ANCE avverte: “Accelerate o perderemo 800 milioni”

Un Piano Scuola da 800 milioni di euro (finanzia l’UE). 180 milioni ancora da trasferire, progetti per 6o milioni da ammettere a finanziamento. Il rischio è di perdere un’opportunità preziosa

Piano ScuolaANCE Salerno richiama l’attenzione sull’accelerazione della spesa effettiva degli 800 milioni di euro (fondi UE) che la Regione Campania ha programmato per interventi a vario titolo negli edifici scolastici.

«Si tratta – sottolinea il Centro Studi ANCE Salerno in riferimento ai provvedimenti varati dalla Giunta Regionale, in particolare con la delibera n° 233 del 27 giugno scorso – di un’importante opportunità per immettere nella filiera delle costruzioni nuove risorse, destinandole al miglioramento qualitativo degli edifici scolastici. L’importanza del provvedimento non può essere sminuita da rallentamenti procedurali o ritardi tecnico-amministrativi nella realizzazione degli interventi. La gravità del contesto economico non consente di sprecare un’opportunità di tale portata».

Il Centro Studi ANCE Salerno ha monitorato il Piano della Regione Campania che con le risorse del POR FESR 2007-2013 ha reso disponibili oltre 800 milioni di euro per le scuole per interventi in edilizia scolastica. Il piano – articolato in due fasi – prevede stanziamenti effettivi per 827,3 mln di euro nell’ambito dei quali gli importi già erogati ammontano a 144,3 mln di euro e quelli ammessi a finanziamento si attestano a 40,8 mln di euro.

PIANO SCUOLA. La prima fase (Potenziamento e Riqualificazione degli edifici) può fare affidamento su un bacino di risorse pari a 325 mln di euro, di cui 144,3 già erogati a valere sull’Obiettivo Operativo 6.3 (Città Solidali e Scuole Aperte). In questo caso il programma coinvolge potenzialmente 800.000 alunni delle scuole elementari, medie e superiori. Si articola attraverso due protocolli d’intesa: il primo (120 mln di euro destinati a 3.553 laboratori didattici in circa 1.000 scuole) disciplina l’attivazione di nuove dotazioni tecnologiche e di laboratori destinati alle aree della matematica, delle scienze e delle lingue. All’interno dello stesso protocollo sono previsti interventi sotto il profilo dell’efficientamento energetico, della messa a norma degli impianti, dell’abbattimento delle barriere architettoniche e delle infrastrutture sportive.

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A conti fatti la spesa già erogata – rispetto al totale dei finanziamenti individuati – ammonta a 144,3 mln di euro. Restano da trasferire, quindi, in riferimento alla tranche di finanziamenti della I fase (Potenziamento e Riqualificazione degli edifici) 180,7 mln.

PIANO SCUOLA. Nel merito della II fase (risorse POR FESR per l’adeguamento statico degli edifici scolastici di proprietà dei comuni della regione Campania) restano da ammettere a finanziamento progetti per un totale di 61,5 mln di euro.

«La nostra preoccupazione – evidenzia il presidente di ANCE Salerno Antonio Lombardi – è sempre la stessa: anche di fronte a piani dettagliati e bene articolati, bisogna assolutamente evitare che importanti bacini di risorse non vengano celermente immessi nella filiera produttiva. Il piano scuola varato dalla Regione Campania, per un importo complessivo di oltre 800 milioni di euro, rappresenta senza dubbio un provvedimento di grande importanza. Ma già in altre occasioni non si sono colti in tempi ragionevoli gli effetti desiderati con grave danno non solo dell’utenza finale, in questo caso gli alunni campani, ma anche delle imprese che avrebbero potuto giovarsi di nuova liquidità».

«ANCE Salerno – conclude Lombardi – nella scia di un impegno propositivo al fine di accelerare i processi di spesa, continuerà a monitorare con grande attenzione l’attuazione del piano, anche perché le prospettive di miglioramento della grave situazione nella quale si trova il comparto dell’edilizia in Campania appaiono destinate ad allontanarsi nel tempo. L’effettiva spesa dei fondi UE del ciclo 2007-2013, ancora bloccati, resta una delle principali priorità per rianimare la filiera dell’edilizia».