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Percorsi innovativi di assistenza domiciliare

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Percorsi innovativi di assistenza domiciliare

Oggi, venerdì 27 febbraio, al polo universitario di Baronissi, si è tenuto il convegno dal titolo “Percorsi innovativi di assistenza domiciliare e dimissioni protette”

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Il convegno è stato organizzato dall’Osservatorio per la deospedalizzazione in collaborazione con il dipartimento di Medicina e Chirurgia, il dipartimento di Farmacia, il S.I.Ma.S. Lab e il Beyond Silos Project e si è tenuto presso l’Aula delle Lauree della Facoltà di Medicina.

Scopo del convegno è stato il sensibilizzare la sanità pubblica sui risvolti sociali e sull’abbattimento dei costi derivanti da una nuova organizzazione assistenziale, a diretto supporto dell’utente, tesa a evitare i ricoveri in strutture pubbliche o private: la deospedalizzazione.

Le multimorbidità e cronicità rappresentano un importante costo sociale derivante da due aspetti principali. Il primo riguarda dall’aumento dell’età media delle popolazioni occidentali e il secondo riguarda il miglioramento delle cure, che ha aumentato i tassi di sopravvivenza all’evento di morbilità determinando tuttavia un aumento delle invalidità e inabilità alla cura di se stessi e alle proprie attività sociali. Queste osservazioni implicano che il numero di pazienti bisognevoli di cure croniche è destinato ad aumentare ancora nei prossimi anni, con un ulteriore aggravio dei costi sociali.percorsi

Da queste considerazioni deriva la necessità di mettere in atto una serie di misure di tipo sanitario e sociale finalizzate al risparmio delle risorse disponibili e alla loro migliore costi allocazione nell’ambito delle necessità di cura/trattamento.

Diversi documenti della comunità europea hanno già identificato nella riduzione dei costi di ospedalizzazione una importante fonte di risparmio sociale.

La riconversione del sistema ospedaliero che dovrà intervenire sul paziente grave mediante strutture in grado di disporre di capacità diagnostiche e terapeutiche attive nelle 24h e l’incremento delle cronicità che richiede nuove forme di assistenza integrata socio-sanitaria che garantiscano al paziente il trattamento delle più diffuse malattie non acute al proprio domicilio o presso altre strutture residenziali, impongono nuovi modelli di presa in carico mediante strumenti quali il Disease management e lo sviluppo della tecnologia informatica e della comunicazione all’interno di un sistema a rete, tutto cio può avvenire attraverso un percorso di deospedalizzazione.

Per favorire la deospedalizzazione sono necessari nuovi modelli organizzativi che consentano una continuazione del trattamento presso il domicilio del paziente, in grado di facilitare l’interazione degli attori tramite piattaforme di comunicazione tra personale medico, pazienti, famiglie ed altre parti interessate alla gestione del paziente cronico. La continuità assistenziale, che rappresenta la possibilità concreta, offerta al paziente, di passare dall’ospedale al territorio come in un continuum, con un programma diagnostico terapeutico personalizzato, viene realizzata attraverso una integrazione sinergica tra l’ospedale e il territorio, generando risparmi economici e garantendo contemporaneamente la massima sicurezza per il paziente.

Le dimissioni protette dagli ospedali sono interventi temporanei di assistenza domiciliare sociale e sanitaria in cui è previsto il coordinamento tra ospedale, medico di famiglia e servizi territoriali, la fornitura di farmaci e il trasporto del degente, ove possibile.

I destinatari delle Dimissioni Protette sono i pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri, strutture di riabilitazione, RSA, lungodegenze, che, al momento delle dimissioni, non sono in grado di organizzare in modo autonomo il rientro al domicilio e la continuazione delle cure e dell’assistenza indicate nella fase di dimissione. In particolare, si tratta di pazienti prevalentemente anziani, affetti da più patologie croniche, da limitazioni funzionali e/o disabilità gravi, in modo da assicurare la continuità del processo di cura e assistenza”.

La realizzazione dell’osservatorio è finalizzato a sostenere, facilitare, ottimizzare, il percorso di dimissioni protette, nell’ambito della realtà operativa esistente in ASL Salerno,  con particolare riferimento al passaggio tra le cure ospedaliere e le cure domiciliari, per i pazienti anziani fragili e non autosufficienti, con l’ausilio di strumenti informatici.

Hanno portato i propri saluti al convegno il Magnifico Rettore Aurelio Tommasetti, il prof. Mario Capunzo, la prof.ssa Rita Aquino, il Presidente della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora e il dottor Bruno Ravera, Presidente dell’Ordine dei Medici.

Ha presieduto il prof. Pietro Campiglia, Direttore dell’Osservatorio per la Deospedalizzazione.

Sono intervenuti il Direttore Generale ASL-SA2, dott. Antonio Squillante, il Presidente di Federsanità, prof. Angelo Lino del Favero, il Direttore Generale AOU S.Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, dott. Vincenzo Viggiani, per l’Osservatorio sulla Deospedalizzazione, il prof. Guido Iaccarino, il Direttore Generale Arsan, prof. Angelo Montemarano e il Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, l’On. Vito de Filippo.

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