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Pagelle ignoranti di Cagliari – Salernitana

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Pagelle ignoranti di Cagliari – Salernitana

Pagelle ignoranti di Cagliari – Salernitana, a cura della pagina Facebook “Ignoranza e Salernitana”

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La redazione di Zerottonove.it ha avviato una collaborazione con la pagina Facebook Ignoranza e Salernitana” che curerà per noi le pagelle ignoranti dei calciatori della Salernitana. Ecco di seguito le pagelle ignoranti di Cagliari – Salernitana:

TERRACCIANO

[dropcap]6[/dropcap]

Già a due minuti dall’inizio della partita capisce che l’avrebbe “ingarrata” a simulare una paralisi semi-permanente quando Deiola lo grazia provando un pallonetto indecente, paralisi che forse gli viene davvero in occasione dei gol del Cagliari dove non ha colpe, ma almeno la mossa di buttarsi poteva farla. Nel finale “salva” il risultato anche perché sul mega-bollettone dove si era giocato pure il figlio teneva under 3,5.

UNDERONE

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COLOMBO

[dropcap]4[/dropcap]

In attacco accompagna sempre Nalini ma non riesce né a portarsi l’avversario dietro né a farsi servire nemmeno mezza volta. Nel secondo tempo dopo aver dato un grandissimo pallone a Donnarumma, decide di essere il migliore in campo del Cagliari prendendosi il merito su tutti e tre i gol: sul primo si fa anticipare due volte dal noto gioielliere salernitano Salamon’, sul secondo tiene in gioco sedici persone e sul terzo è talmente in ritardo che quando prova la chiusura, Sau già sta senza maglietta ad esultare sotto la curva.

TRIPLETTA

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BERNARDINI

[dropcap]5[/dropcap]

Nel primo tempo manda Sasà Avallone a comprargli la Settimana Enigmistica visto che dalle sue parti non passa praticamente nessuno, però nel secondo tempo dopo aver regalato al Cagliari il calcio d’angolo del vantaggio, decide di aggiornare la sua fedina penale con un intervento talmente delicato che mette fine sia alla sua stagione e che alla carriera di Fossati.

TENTATO OMICIDIO

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EMPEREUR

[dropcap]4,5[/dropcap]

Sa benissimo che per contrastare l’attacco del Cagliari è importate concentrarsi subito e partire bene, infatti dopo neanche 4 secondi dall’inizio della partita sbaglia la chiusura mandando in porta Deiola, per il resto della partita gli attaccanti del Cagliari dalle sue parti fanno quello che vogliono umiliandolo oltremodo tanto che a casa mia si sono risentite bestemmie udite solo quando a Salerno giocava Armando “il nuovo Cannavaro” Perna.

EM”PERNA”REUR

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ROSSI

[dropcap]5,5[/dropcap]

Il Cagliari attacca talmente poco dalle sue parti che fa quasi la figura di un giocatore di pallone decente, evidentemente quando incontra i sardi gli si chiude qualche vena nel cervello visto che dopo la scazzottata dell’andata anche in questa partita si piglia più questioni di un napulillo al Dolce Vita. I suoi colleghi di reparto fanno una partita talmente orribile che alla fine risulta essere il migliore in difesa e questo dovrebbe far capire quanto veramente stamm nguaiat.

SI MA MO NUN T’ATTEGGIA’

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Dal 59’ OIKONOMIDIS

[dropcap]s.v. (sfigato veramente)[/dropcap]

Menichini lo inserisce per cambiare le sorti della partita fino a quel momento troppo tirata, in effetti appena entra il Cagliari ne fa altri due.

PORTAFORTUNA

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MORO

[dropcap]6[/dropcap]

E’ l’unico a crederci veramente, ad aggredire il portatore di palla, a cercare di impostare il gioco e a dispensare sapientemente bestemmioni degni dei peggio circoletti di Torrione. Capisce di doversi caricare l’intero centrocampo sulle spalle visto che Pestrin e Zito si presentano in campo in condizioni pietose dopo essersi scesi in un paio d’ore la scorta annuale di grappa di tutta la Sardegna. Si prende il cartellino giallo per aver attentato alla carriera di Fossati, carriera stroncata poco dopo da Bernardini.

CANT E PORT A CROC

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PESTRIN

[dropcap]5[/dropcap]

Da parecchi giorni si era preparato alla partita in Sardegna producendo grappa artigianale con una gradazione illegale nello scantinato di casa, che l’assenzio a confronto era un succo di frutta. Per tutta la partita gioca più da fermo di un impiegato delle poste, prende l’ammonizione nella sua unica percussione in area visto che stramazza al suolo proprio come fa tutti i venerdì sera sul pavimento appiccicoso del Bar Messico a Pastena, degno di nota il fatto che durante le proteste cambi più volte colore partendo da un rosso sbiadito, passando per un paonazzo acceso per poi finire con il viola funebre.

CAMALEONTE

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ZITO

[dropcap]5,5[/dropcap]

Inizia la partita in maniera pimpante ed è l’unico che salta l’uomo anche se prima di passare il pallone lo deve toccare minimo quindici volte. Dal 15’ del primo tempo già va in apnea e gli si gonfia il fegato da sempre maltrattato perciò inizia a contrattare con chiunque per il pareggio, tanto che tra primo e secondo tempo ai microfoni di Sky dichiara in mondovisione che avrebbe tranquillamente barattato un testicolo per un punto. Purtroppo nessuno lo caca e nel secondo tempo ci chiavano tre gol e siccome le sciagure non vengono mai da sole Menichini lo umilia sostituendolo con Franco.

NON CREDO DI MERITARE QUESTO

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Dal 92′ st FRANCO

[dropcap]9,5[/dropcap]

A Menichini arriva la voce che a Salerno sono rimasti ancora quattro santi da bestemmiare e perciò lo lancia nella mischia per completare l’opera…i santi rimasti esclusi sono stati immediatamente nominati alla sua sola vista.

UNA GARANZIA

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NALINI

[dropcap]5[/dropcap]

Per tutta la partita rimane più anonimo di un pentito che si canta mezza Campania davanti ai magistrati, nel secondo tempo però si riprende tutta la visibilità possibile quando in una ripartenza ignora Coda piazzato benissimo tentando un tiro di sinistro talmente brutto e inutile che anche il telecronista di Sky si è complimentato con mio padre per la bestemmia che ha cacciato in quest’occasione.

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Dall’ 85′ st TUIA

[dropcap]8[/dropcap]

Menichini lo manda in campo per mantenere il risultato e in effetti ci riesce.

THE WALL

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DONNARUMMA

[dropcap]4[/dropcap]

Menichini lo sacrifica schierandolo più arretrato, nonostante questo le più grandi occasioni della partita passano dai suoi piedi, occasioni che fallisce clamorosamente dove un mesetto fa avrebbe chiavato pallone e portiere nella porta. Prima è bravo ad approfittare di un retropassaggio di Salamon (nella circostanza più Salamòn che mai!) ma arrivato davanti a Storari si va a fare il giro a lungo; nel secondo tempo gli arriva una palla che chiede solo di essere messa dentro ma lui preferisce scapezzare la macchina fotografica ad un fotografo a bordo campo. Nei giorni successivi si scaglia pesantemente contro chi l’ha accusato di essere andato a ballare a Roma la sera precedente alla partita, smentendo categoricamente la cosa dicendo che prima della partita non era andato a ballare a Roma ma a Riccione.

DONNARUNZ-UNZ-UNZ

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CODA

[dropcap]6[/dropcap]

Già di palloni ne arrivano davvero pochissimi in più dalla panchina Menichini lo prende pure per il culo dicendogli continuamente di giocare di più la palla, quindi capisce subito che l’unica strada possibile è quella di giocare a gomiti alti e con l’offesa pesante sulla madre dell’avversario sempre pronta. Tra una gomitata e un rutto ruba palla a Capuano dando il via all’azione dove Donnarumma si mangerà un gol clamoroso, dopo essere stato ignorato da Nalini nell’azione successiva, si sfastarea e da quel momento in poi tenta il tiro da qualsiasi posizione ottenendo risultati più ridicoli delle pettinature di Tounkara.

NUN U FACIMM SFASTIRIA’

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ALL. MENICHINI

[dropcap]5[/dropcap]

Sulla formazione iniziale non gli si può dire niente anche perché non aveva alternative e per apparare la panchina si è dovuto portare gente sulla sedia a rotelle, ad un certo punto però si arravoglia lui e le sostituzioni togliendo l’unico difensore che per la prima volta nella sua carriera non stava facendo guai, infatti da quel momento in poi il Cagliari rischia di fare una carretta di gol. A fine partita gli hanno spiegato tutti i calcoli e i risultati che devono uscire venerdì per salvarci, ma lui non ci ha capito niente e ha deciso che contro il Como si presenterà in panchina con la radiolina anni ’80 e l’abaco per fare i conti sul posto e in caso di esito risultato negativo iniziare una nuova vita nei meandri dell’Arechi.

MA CHI MA FATT FA?

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