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Pagani, maestro di musica condannato per molestie sessuali

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Pagani, maestro di musica condannato per molestie sessuali

Pagani, maestro di musica condannato per molestie sessuali nei confronti di due bambine di 11 anni. L’indagine era partita dopo la denuncia della madre di una delle vittime

Pagani, messaggi dal contenuto erotico, inviati in maniera insistente e per più giorni, a due sue allieve di 11 anni. Per il reato di violenza sessuale (mai consumata ma concretizzatasi nella condotta) è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione un insegnante di musica popolare del posto. L’imputato 62enne, secondo quanto riportato da Salernotoday.it, era difeso dal legale Antonello Coppola. Prima che i giudici si riunissero in camera di consiglio, l’uomo aveva deciso di rilasciare una breve ma spontanea dichiarazione: «Ho sbagliato e me ne sono reso conto, ma non ho mai tentato di avvicinare fisicamente le due bambine». 

L’indagine era partita dopo la denuncia sporta dalla madre di una delle due piccole. Mamma e figlia si erano confidate, condividendo assieme la lettura di quei messaggi. Toccò poi ai carabinieri acquisirne circa un centinaio: parole che le due avevano scambiato con il loro maestro, tra sms e WhatsApp.

L’indagine

I fatti risalgono all’estate del 2016, precisamente dal 10 al 26 luglio. Nella fase investigativa sia procura che Gip concordarono sull’intensa e sistematica attività di persuasione e di pressione psicologica che l’indagato avrebbe esercitato verso le due minori.

In dibattimento sono giunte poi le conferme. Mai nessuna violenza fisica, ma approcci spinti ed espliciti. La prima ragazzina riferì di aver avuto la percezione che l’uomo avesse tentato di baciarla, dandole il classico bacio da guancia a guancia. La seconda, invece, negò qualsiasi approccio fisico, confermando però l’invio di messaggi contenenti riferimenti di tipo sessuale. In alcuni di questi, l’uomo avrebbe minacciato di uccidersi se le allieve non lo avessero preso in considerazione. Ancora, aveva dimostrato di nutrire gelosia verso un’amicizia tra una delle due vittime ed un ragazzino. L’uomo fu arrestato a gennaio 2017, con il Gip a firmare un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

L’arresto e il processo

Le due allieve furono ascoltate dai consulenti nominati dal tribunale ed esperti nel settore minorile. E pur tra qualche smentita e tentennamento, raccontarono quanto già i carabinieri avevano inserito nell’informativa.

Per la procura le prove furono ritenute evidenti, tanto da chiedere per l’imputato il giudizio immediato. Per meglio comprendere le motivazioni dei giudici bisognerà attendere però 45 giorni, tempo di deposito della sentenza.