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Ordinanza di demolizione per il Marina Grande di Amalfi

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Ordinanza di demolizione per il Marina Grande di Amalfi

L’ordinanza n° 20/2014 del 24/06/2014 emanata dal Comune di Amalfi, stabilisce la diffida non rinnovabile per la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi, interessato dalla realizzazione dello stabilimento balneare denominato “Marina Grande”

marina grandeNotizia shock per la nostra bella Divina che, a stagione estiva ormai iniziata, deve fare i conti con demolizioni e sequestri di diverse strutture dell’arenile amalfitano. Una lotta anti-abusivismo che dura da anni e che ha visto la Soprintendenza lavorare senza sosta tra accertamenti vari e lunghissimi fascicoli, fino a raggiungere la finale decisione dell’abbattimento delle strutture.

Ancora increduli i membri della famiglia Esposito, proprietari dello storico stabilimento balneare Marina Grande:

«Oltre a rappresentare il risultato di anni e anni di lavoro e di fatica da noi profusi – dichiara Gianpaolo Esposito, titolare di Marina Grande– rappresenta anche la prova di una costruzione e di un’edificazione condotta nel tempo attraverso il massimo rispetto di tutte le norme urbanistiche e paesaggistiche succedutesi alle varie epoche. È una struttura nata ben prima degli anni ’80, costruita sulla base di Concessioni Edilizie regolarmente ottenute in più epoche, di autorizzazioni paesaggistiche sempre concesse di fronte a strutture realizzate senza insulti per le bellezze naturali dei mari che le ospitano, di concessioni demaniali regolarmente ottenute e rispettate e, non ultimo, di percorsi e vagli amministrativi sempre puntualmente superati».

marina grandeProvato e rammaricato, Esposito continua così: «Oggi , per mero spirito autolesionistico e muovendosi verso chi opera anche per il bene di un’intera comunità turistica – proprio l’Amministrazione Comunale, invece di schierarsi al fianco di chi lavora con correttezza, trasparenza e legalità per la tutela di un nome prestigioso nel mondo intero, firma ed emette provvedimenti fortemente sanzionatori di ben più gravi misure repressive, ignorando documentazioni, relazioni ed autorizzazioni che, ad essa formalmente ed ufficialmente noti da tempo, avrebbero dovuto far scrivere ed affermare l’esatto contrario. 

[ads2] Gli interessi turistici ed economici della nostra società – conclude Gianpaolo – , insieme agli interessi turistici ed economici dell’intera Comunità Amalfitana, sempre spinti nel solco della più profonda legalità e trasparenza, non possono che essere salvaguardati e tutelati in ogni sede ed è questo che, sottraendo tempo e risorse a quella che dovrebbe essere la nostra unica attività imprenditoriale, ci apprestiamo, già da oggi, a fare».