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Novantanove ciclamini rossi ricordano che “D’amore non si muore”

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Novantanove ciclamini rossi ricordano che “D’amore non si muore”

Novantanove ciclamini rossi sono stati piantati ed inaugurati questa mattina al Parco Pinocchio, che ha accolto la tappa salernitana del progetto “D’amore non si muore”, patrocinata da CGiL CISL e UIL

Novantanove ciclamini rossi, piantati in un’aiuola dalla forma triangolare, sono stati presentati questa mattina al Parco Pinocchio, per la tappa salernitana del progetto “D’amore non si muore”, che ha coinvolto tutti i capoluoghi provinciali della Campania.

Questa iniziativa, patrocinata da CGIL, CISL e UIL, che hanno posto anche una targa, vuole essere un monito per il prossimo 25 novembre, ovvero la Giornata contro la violenza sulle donne. 

Questi fiori, infatti, rappresentano simbolicamente le 99 donne vittime della violenza maschile registrate solo nel 2017. Tra le autorità l’assessore alle Politiche Pubbliche Nino Savastano ed il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, che si è detto veramente soddisfatto di una simile iniziativa.

Mariarosaria Mazzotta del Coordinamento Donne della CGIL ha richiesto al primo cittadino che “il Comune e le Istituzioni mettano in campo opere di maggior sensibilizzazione”. 

Voi ringraziate il Comune, ma è il Comune che ringrazia voi per la sensibilità e la sollecitudine per combattere questo dramma che affligge le donne in questo mondo globalizzato” -dichiara Napoli. “ Se siete d’accordo, farete con noi un’iniziativa insieme a noi nei “Giardini 8 marzo”, che abbiamo dedicato alle donne, nella zona orientale della città”. 

novantanove ciclamini

Esistono inoltre sportelli d’ascolto presso la sede UIL di via Zara ed in Località Migliaro, via San Leonardo. Ciò che accomuna le donne che si recano lì, ma in numero esiguo, è che sono restie a confidarsi e, anche se lo fanno, nel momento in cui bisogna passare per vie legali hanno paura. 

Tutto ciò fa configurare questo come un fenomeno sommerso, in quanto le dinamiche della violenza, soprattutto psicologica e protetta dalle mura domestiche, spingono le vittime a sentirsi colpevoli, all’interno di una società che le giudica e colpevolizza a sua volta. 

I novantanove ciclamini di oggi sono troppi, ma si spera che saranno ancora meno quelli di domani.