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Nocera Inferiore, Marco Marsullo presenta “Il tassista di Maradona”

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Nocera Inferiore, Marco Marsullo presenta “Il tassista di Maradona”

Venerdi 7 ottobre si è tenuta la presentazione del libro di Marco Marsullo “Il tassista di Maradona” nella biblioteca comunale di Nocera Inferiore

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Venerdi 7 ottobre si è tenuta la presentazione del libro di Marco Marsullo “Il tassista di Maradona” nella biblioteca comunale di Nocera Inferiore. Marsullo, classe ’85, ha scritto il suo primo libro a 24 anni.

Nel libro “Il tassista di Maradona” ha parlato di calcio e non solo, il suo stile è unico e si riconosce immediatamente e ha usato anche l’ironia. Durante la presentazione ha parlato di Maradona definendolo la sintesi perfetta e cattiva dell’umanità e uno dei 5 uomini più influenti del mondo. Per Marco, appassionato di calcio, sono gli errori che caratterizzano i giocatori, non i goal che realizzano. Lo scrittore ha deciso di scrivere una storia su Jorge “Mágico” Gonzales perché la sua storia l’ha affascinato, lui sceglie candidamente di non essere un giocatore indimenticabile, nonostante abbia giocato nel Barcellona con Maradona (nel libro è presente anche una foto ove “Mágico” toglie la palla a Maradona).

“Mágico”, come veniva chiamato dai tifosi, non ha mai voluto indossare la maglia numero “10” simbolo di libertà e di forza, emblema di una squadra, a lui gli andava bene la maglia numero “11” perché per lui quel numero rappresentava l’utopia.  Marco ha visto in quel giocatore una persona che senza nessun artificio aveva il caos dentro perciò ha deciso di scriverci un libro.

Intervista allo scrittore

“Il tassista di Maradona” è un libro che le ha dato molte soddisfazioni visto l’elevato numero di copie vendute. Perché ha scelto proprio tale titolo per la sua opera? Questo libro parla solo di calcio oppure tocca anche altri temi?

“In realtà il titolo è stato scelto dall’editore, perché alla fine noi autori scriviamo il libro e poi decidono gli editori che titolo metterci, poiché loro li portano in libreria e sanno quali sono le strategie per rendere un libro più in evidenza rispetto ad un altro. Io l’avrei chiamato in un altro modo. Il titolo “Il tassista di Maradona” è stato scelto  perché il protagonista del libro è un calciatore che è realmente esistito, ha giocato negli anni ’80 in Spagna chi l’ha conosciuto lo definisce una leggenda, attualmente si dice che faccia il tassista a San Salvador nella sua città natia anche se non si sa se sia vero o no. “Di Maradona” perché lui era molto amico di Maradona e quest’ultimo ha più volte parlato di lui definendolo uno dei più grandi calciatori del mondo e sono amici anche fuori dal campo. Per questo motivo è stato scelto tale titolo, anche perché in libreria se metti sopra un titolo “Maradona” richiama parecchio”.

Pochi giorni prima dell’arrivo in libreria del suo libro lei stesso ha raccontato che per scrivere questo libro è andato anche a Cádiz in Spagna circa un anno e mezzo fa. Cosa le ha trasmesso questa esperienza? La rifarebbe?

“Io prenderei un aereo per andare in qualsiasi parte del mondo, perché grazie alle compagnie low cost i viaggi costano poco. Io sono stato 4 giorni in Andalusia nel sud della Spagna e ho fatto 2 giorni di vacanza a Siviglia, una bella città ve la consiglio, e poi Cádiz perché per scrivere un libro che raccontasse l’epopea calcistica, ma anche umana del protagonista, non volevo limitarmi solo a leggere su internet delle storie, delle notizie, ma volevo anche vedere e toccare con mano i posti in cui era stato, volevo camminare per le strade del centro in cui aveva camminato lui. Come esperienza mi sono divertito, per me viaggiare è la cosa più bella, ha dato molto colore a questo libro, mi ha fatto capire molte sfumature, anche parlando con gente che l’aveva conosciuto, che l’aveva visto giocare dal vivo negli anni ’80 mi ha fatto dare più forza al libro, perché un conto è un posto che vedi con i tuoi occhi e un conto è un posto che guardi su delle foto su Google”.

-Lei ha definito tale storia “romantica” ed “imperdibile” allo stesso tempo. Potrebbe spiegarci il motivo?

“Sono un appassionato di calcio, sono un lettore prima di uno scrittore, sono un tifoso di calcio prima di essere una persona che scrive anche di calcio per alcuni giornali. Le storie malinconiche, le storie come questa dove c’è un perdente che è un grandissimo calciatore, che non ha vinto nulla, che è un uomo pieno di contraddizioni mi affascinano tantissimo, quindi mi ritengo molto fortunato ad aver potuto raccontare la sua storia in questo libro perché è un personaggio talmente tanto contraddittorio, era fortissimo ma non si allenava, non voleva vincere niente. Lui voleva soltanto giocare a calcio per divertirsi quindi questa esistenza così che poteva essere di tutto, non è stato niente se non nel cuore delle persone che l’hanno amato nelle giocate che faceva in campo. Per me è stato questo il lato più divertente, umano, sportivo dell’uomo e del calciatore”.

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Mi chiamo Rosanna Mazzuolo, per gli amici sono Rosy, classe ’96. Mi sono diplomata al liceo linguistico “Giambattista Vico” sito in Nocera Inferiore nell’anno scolastico 2014/2015. Conosco tre lingue straniere ossia l’inglese, il francese e lo spagnolo. Devo molto ai cinque anni del liceo, perché mi hanno formata non solo dal punto di vista intellettuale, ma anche come persona. Proprio in tale periodo mi sono avvicinata alla scrittura e ne sono rimasta così affascinata che ho deciso di mettermi in gioco. Attualmente frequento il corso di laurea triennale di Scienze dell’Educazione, curricola Scienze e Metodologie dell’Educazione (SME), presso l’Università degli Studi di Salerno. Amo molto scrivere perché ciò racchiude tante emozioni e sensazioni. Per scrivere non c’è bisogno solo di passione e di creatività, ma anche di determinazione e forza di volontà, dunque mi sono chiesta perché non provarci? Il mio motto personale è “Scrivi con furia, correggi con flemma” (W.D. Roscommon). Da poco sono entrata a far parte di questa magnifica redazione, ne sono fiera e mi impegnerò al massimo!