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Nell’Agorà di Baronissi il Jazz di Stefano Bollani incontra la gente

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Nell’Agorà di Baronissi il Jazz di Stefano Bollani incontra la gente

 

Ieri 5 luglio, si è inaugurata la 17^ edizione del “Baronissi Jazz” ; il protagonista della serata è stato l’artista che in questo momento, rappresenta uno dei massimi orgogli italiani: il pianista Stefano Bollani.

Come nei suoi spettacoli televisivi anche nel contesto della manifestazione jazzistica, che si svolge nello scenario dell’anfiteatro comunale di Baronissi,  Bollani si propone non solo come pianista di eccezionale bravura e di immensa cultura ma anche come un personaggio che sa arrivare alla gente. Le sue competenze tecniche ed artistiche si fondono ad una sfrenata passione per tutta la musica.

Il suo jazz più che un genere  musicale è un concetto da cui partire per scardinare tutte le porte che dividono la musica in generi rigidamente distinti; il jazz risulta, ascoltando Bollani, la capacità dell’artista di esporre gli stati d’animo che il brano, in quel momento eseguito, gli evoca (cosa risaputa), ma anche ciò che evoca negli ascoltatori; spicca in lui la capacità di interpretare ed anticipare l’esigenza della platea, mescolando con un’impressionante tecnica pianistica il gusto per lo spettacolo e il “prendersi poco sul serio”. 

Con Bollani la musica acquista un carattere universale in cui il jazz più complesso e colto, il repertorio di musica classica, la conoscenza della musica folklorica e popolare e uno spiccato senso dell’humor si uniscono, per generare un concetto eclettico e fresco di Jazz. Bollani rende fruibili in questo modo a tutti, le caratteristiche del jazz più elitarie ed di difficile ascolto ai più. La leggerezza  con cui viene proposto il concerto è valorizzata dalle finezze pianistiche, espressione dell’enorme talento musicale di Bollani, talento che l’artista utilizza per proiettarsi nell’immaginario collettivo e conquistarlo.

Con la scelta di ospitare questo artista, il “Baronissi Jazz” ha il merito di aprire ad un pubblico più vasto la fruizione di una musica troppo spesso poco apprezzata perché poco ascoltata.

A cura di Nicola Natella