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Musica da Camera, domani ultima giornata del Festival

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Musica da Camera, domani ultima giornata del Festival

Il Festival di Musica da Camera Sant’Apollonia chiude domani con una serata dedicata alle avanguardie. Oltre 40 allievi del Martucci coinvolti

Domani, 8 giugno (ore 20), ultimo appuntamento della I Edizione del Festival di Musica da Camera Sant’Apollonia. L’evento, sorto dalla sinergia del conservatorio Martucci di Salerno con un progetto del Dipartimento di Musica d’Insieme, ha coinvolto oltre 40 allievi che, insieme ai docenti, hanno dato vita ad un’intensa settimana di musica per incontrarsi, ascoltare, proporre, accordarsi, conoscersi, guardarsi su di una pagina di musica.

Musica da cameraQuest’ultima serata sarà interamente dedicata alle avanguardie, con una breve riflessione sulla difficile domanda: “ma dove va la musica?”. Il programma di musica da camera parte con il Quartetto op.22 di Anton Webern, uno dei capiscuola della musica contemporanea. Erika Moffa al violino, Massimo Buonocore al clarinetto, Vincenzo Varriale al sassofono tenore con Enrico Vigorito al pianoforte; insieme eseguiranno questi due movimenti Molto Moderato e Con grande slancio, che Webern nel 1930 dedicò all’architetto viennese Adolf Loos, amico suo e di Schoenberg e Berg, nonchè acceso sostenitore della loro causa.

Il Quartetto si concentra sull’impiego della serie dodecafonica a strati, specie nelle forme a specchio. Il concerto di musica da camera prosegue quindi con l’Arabesque III di Ichiro Nodaira, interpretato da Deborah Batà al sax contralto con Enrico Vigorito al pianoforte: il pezzo fa parte di un ciclo di opere a cui il compositore giapponese ha lavorato all’inizio degli anni ’80, cercando di sfruttare i diversi processi di facoltà analitica dell’orecchio.

Arabesque III sfrutta i suoni multipli e altre tecniche avveniristiche del sassofono, nonché le risonanze diseguali ottenibili attraverso l’uso degli armonici. I due strumenti devono essere acusticamente uniti come un unico corpo di suono, perché l’intenzione dell’autore è di allargare al massimo lo spettro sonoro.

Cambio di continente: siamo in Brasile, con il flautista Bonaventura Oliviero e il clarinettista Massimo Buonocore, che proporranno Choro n° 2 scritto da Heitor Villa Lobos nel 1924. La parola choro è associata con alcune delle opere del genio brasiliano, ed è un termine derivato dal chorar portoghese (“piangere”, “lamento” o “grido”): si riferisce ad un tipo di musica popolare, principalmente strumentale, che apparve la prima volta a Rio de Janeiro nella seconda metà del XIX secolo.

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Questa musica era eseguita dai chorões, strumentisti la cui invenzione era molto spontanea con elementi di improvvisazione e virtuosismo. Il sorriso del mare nostrum è racchiuso poi in Adria, che il compositore francese Christian Lauba ha dedicato nel 1985 ad uno dei massimi sassofonisti italiani, Federico Mondelci. Interpreti di questa pagina di musica da camera, per due sax alti, saranno Deborah Batà e Vincenzo Varriale: a loro il non facile compito di acquarellare quel mar Adriatico speziato di stilemi orientali.

Musica da Camera

La Suite Bourgeoise di Sir Malcolm Arnold concluderà poi questa prima edizione del Festival di Musica da Camera Sant’Apollonia (Bonaventura Oliviero al flauto, Massimo Buonocore al clarinetto ed Enrico Vigorito al pianoforte). Il Preludio ricorda una soleggiata atmosfera mediterranea, seguito dal Tango caldo e lirico che si conclude in una vena pastorale. La Dance, originariamente chiamato Whorehouse, evoca le luci di una vivace città. Una appassionata ballad e un rarefatto valzer concluderanno la pagina.

INGRESSO LIBERO, per info: Conservatorio Martucci 089/237713 – peppenatella@libero.it – 089/231330