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Movimento Cinque Stelle: Lo stato del fiume Sarno è la sintesi di pessima gestione politica ed amministrativa

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Movimento Cinque Stelle: Lo stato del fiume Sarno è la sintesi di pessima gestione politica ed amministrativa

Due interrogazioni parlamentari ed un dossier sono stati presentati dai deputati salernitani del Movimento Cinque Stelle Angelo Tofalo, Silvia Giordano e Mimmo Pisano. La motivazione che ha spinto i deputati del M5S è il pessimo stato in cui si trova l’area del fiume che abbraccia 33 comuni e tre provincie: Salerno, Napoli ed Avellino, una zona caratterizzata da una forte densità abitativa. L’intervento dei deputati grillini è frutto di un lavoro di studio e monitoraggio delle condizioni delle acque che dura da febbraio effettuata da un gruppo di 75 attivisti del movimento.

“Lo stato del fiume Sarno – dichiarano i deputati del Movimento Cinque Stelle – è la sintesi della pessima gestione politico/amministrativa in tema di tutela ambientale e della salute del territorio in Campania. Occorre un intervento a 360° per la pulizia totale del fiume”. L’inquinamento del fiume infatti dura da alcuni decenni per la presenza di numerose industrie lungo il tragitto e per il continuo scarico di reflui. Nel 2009 a seguito di uno studio internazionale fu così descritto: «The Sarno, on the continent, is the most polluted river in all of Europe>>.

La deputata Silvia Giordano, inoltre, si è impegnata sul tema redigendo una ulteriore interrogazione parlamentare: ”Al Signor Ministro della salute ho chiesto di adoperarsi – spiega l’attivista grillina – affinché si attivi per limitare i rischi relativi all’incidenza di malattie tumorali, e non solo, attivando uno stato di allerta della popolazione e sostenendo le spese necessarie per le ricerche statistiche e gli studi. Infine bisogna fare chiarezza sui fatti finora accaduti, destituendo tutti i responsabili in carica ad oggi, verificando l’adeguatezza dei progetti in corso e valutando le opere compiute riconoscendo il danno alla salute e dunque il disastro ambientale che può davvero riportare al ripristino dei luoghi o quanto meno ad una riqualificazione, istituendo una commissione di esperti, per la riqualificazione ambientale, culturale, economica, sociale”.