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Migranti, firmata l’intesa per il volontariato sociale a Battipaglia

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Migranti, firmata l’intesa per il volontariato sociale a Battipaglia

Il protocollo darà la possibilità al Comune di Battipaglia di impiegare, in forma volontaria e gratuita, i richiedenti asilo presenti nei centri della Piana del Sele per lavori di pubblica utilità

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E’ stato firmato questa mattina presso la sala giunta di Palazzo di Città il protocollo d’intesa per il volontariato dei richiedenti asilo presenti sul territorio tra il Comune di Battipaglia, rappresentato dalla sindaca Cecilia Francese; la cooperativa sociale Communication Centre Multilingue, rappresentata dal presidente Antonio Vecchio; la cooperativa sociale Tertium Millennium, rappresentata da Antonio Calandriello e l’associazione Legambiente con il presidente Alfredo Napoli. Alla firma era presente anche la consigliera di “Con Cecilia” Ada Caso che ha seguito l’intero iter amministrativo per giungere all’intesa definitiva. All’intesa ha lavorato alacremente l’assessore all’area sociale Michele Gioia.

Il protocollo darà la possibilità al Comune di Battipaglia di utilizzare, in forma volontaria e gratuita, i richiedenti asilo presenti nei centri della Piana del Sele per lavori di pubblica utilità. I migranti che aderiranno all’iniziativa lo faranno in maniera volontaria, senza costrizioni e soprattutto non riceveranno compensi per il servizio svolto in favore della comunità battipagliese.

«Si tratta di un obiettivo raggiunto per la nostra amministrazione – afferma la sindaca Cecilia Francese -. L’inter è stato lungo ma siamo riusciti, grazie al lavoro della consigliere Ada Caso, a portare a termine questa intesa che permetterà al nostro comune, che ricordo non può fare assunzioni, di avere a disposizione, qualora lo vorranno, alcuni migranti per lavori di pubblica utilità come la pulizia delle aiuole, delle strade, delle scuole. Il progetto è anche improntato sull’inclusione di questi ragazzi che scappano dalla guerra e dalla miseria. Vederli lavorare per il bene della comunità che li ospita sarà sicuramente un modo per conoscerli meglio e allontanare fenomeni di razzismo e di diffidenza».

«Proporre a questi ragazzi attività di volontariato non è lavoro, è un metodo per arrivare ad un compromesso – dice la consigliera di Con Cecilia Ada Caso. I ragazzi sono ospitati sul nostro territorio e attraverso questa attività possono avviare un processo di integrazione davvero importante che permetta di superare il pregiudizio dato dalla non conoscenza. Se si aumenta il confronto e la consapevolezza le barriere non esistono. L’integrazione è uno degli obiettivi di questo progetto».

«Ci siamo accostati al tema dell’integrazione come associazione – dice Mario Bove, presente in rappresentanza di Legambiente -. Sono temi globali e noi poniamo l’accento sui migranti climatici. Da diversi anni ci sono popolazioni costrette per motivi di sopravvivenza a spostarsi. Noi abbiamo aderito al protocollo per una collaborazione sul territorio. Attiveremo dei corsi di alfabetizzazione per dare gli elementi minimi ai ragazzi».

«L’idea iniziale fu elaborata con l’ex assessore Onnembo – afferma il presidente della cooperativa CCM Antonio Vecchio –. Inizialmente pensammo ad un progetto di pulizia della pineta che coinvolgesse migranti ed italiani. Il volontariato è dare valore ad un bene collettivo. Se i migranti danno valore a questa iniziativa lo faranno anche gli italiani.  Come cooperativa lavoriamo già con i comuni di Eboli, Campagna, Sarno e Pontecagnano Faiano.  Non è soltanto utile all’aspetto sociale, la migrazione è un’opportunità per la popolazione. I pakistani ospitati presso l’oratorio di Eboli insegnano, ad esempio, l’inglese ai bambini».

«Ringrazio la sindaca e la consigliera Ada Caso – dice Antonio Calandriello della cooperativa Tertium Millennium -. Molti dei ragazzi che seguiamo sono entusiasti dell’iniziativa che è una sorta di restituzione sociale».

 

 

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