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Medea: dalla fondazione Ebris una nuova arma contro il carcinoma endometriale

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Medea: dalla fondazione Ebris una nuova arma contro il carcinoma endometriale

Uno screening per individuare precocemente il carcinoma endometriale. È questa la proposta rivoluzionaria di Jacopo Troisi, Giovanni Scala e Maurizio Guida per avviare la diagnosi di una delle neoplasie più diffuse dell’apparato genitale femminile

Si chiama Medea ed ha appena ricevuto il brevetto industriale dal Ministero dello Sviluppo economico. L’obiettivo che si propone??? Il trattamento del carcinoma endometriale.

Si tratta di una invenzione tutta “made in Sud” sviluppata presso i laboratori della società situati all’interno della fondazione EBRIS in collaborazione con il dipartimento di farmacia diretto dal prof. Pietro Campiglia e del dipartimento di medicina, chirurgia ed odontoiatria diretto dal prof. Mario Capunzo dell’università di Salerno.

Il metodo utilizzato è basato su un’indagine metabolomica e su algoritmi bioinformatici per il trattamento dei dati che si sviluppano a partire da una semplice puntura digitale. Al momento, questa invenzione è la prima nel suo genere in quanto, ad oggi, non esiste alcun sistema di screenig precoce, nonostante la tempestività nella diagnosi, in questo tumore sia essenziale.

Con l’individuazione in fase iniziale, basterà l’intervento chirurgico, senza neanche il ricorso alla chemioterapia, con sopravvivenza altissima (superiore al 90-95%). Al quarto stadio, invece, la sopravvivenza scende a circa il 15%.  Lo scorso aprile è stata stipulata una convenzione con la sezione di Avellino della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e, grazie al presidente Mario Belli e al professor Maurizio Guida, è partita la sperimentazione con uno studio che prevede l’arruolamento di circa 2mila donne.

Le volontarie possono recarsi gratuitamente presso la sezione di Avellino della LILT ed eseguire la puntura digitale cui seguirà una breve raccolta dati. Essendo un trial clinico, non viene emessa una diagnosi ma se il test risulta positivo le stesse vengono invitate ad eseguire ulteriori accertamenti.  “E’ una iniziativa di cui siamo molto orgogliosi e che verificherà il perfetto funzionamento del test” – dicono gli inventori, Giovanni Scala e Jacopo Troisi – “lo studio si concluderà nel 2019. Nel frattempo è già avviato l’iter per estendere il brevetto anche all’estero