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Lo sportello della professionista dell’anima

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Lo sportello della professionista dell’anima

Sabato 13 aprile è stato fatto uno storico passo in avanti  per la vita sociale di Roccapiemonte. Si è tenuta l’inaugurazione, presso il Centro Sociale del Comune, dello Sportello per l’Ascolto e la Prevenzione del disagio in generale dedicato alla dott.ssa Rosa Aliberti, insegnante, psicologa e psicoterapeuta, ma soprattutto moglie e madre che troppo presto ha lasciato i suoi affetti e la sua professione.

Lo sportello è stato ideato dall’assessorato alle politiche sociali e dall’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani), sezione Agro Nocerino Sarnese, di cui la dott.ssa Aliberti era socia. Le finalità dello sportello sono di sensibilizzare, prevenire, sostenere e monitorare le problematiche più varie: crisi di coppia e genitoriale, omofobia, violenze e maltrattamenti in famiglia, abusi sessuali, dipendenze, mobbing, stolking, emarginazione e disagio scolastico.

Lo sportello fornirà consulenza legale e psicologica gratuita; sono previsti anche seminari, presentazione di libri, cineforum sui temi del disagio e pomeriggi di “Chiacchiere-Ragionate” con caffè, torta, musica e brani di lettura. All’evento inaugurativo erano presenti personalità di spicco del mondo istituzionale, giuridico e culturale. Dopo i saluti di rito del sindaco Andrea Pascarelli, l’assessore Mauro Ciancio, delegato alle politiche sociali, inizia il suo intervento: ‹‹Oggi per Rocca è un giorno importante, il Comune ha scelto di lasciare un segno indelebile ideando lo sportello “Rosa Aliberti” seria professionista dell’anima. L’ho incontrata solo tre volte ma, mi ha colpito la grande passione che aveva per il suo lavoro››. Poi lancia un appello molto accorato ai cittadini: ‹‹Il mio sogno è che Rocca diventi una città solidale. Voglio fare un appello alle persone che vivono un qualunque disagio rifacendomi alle parole di Papa Giovanni Paolo II: non abbiate paura, rivolgetevi a questo sportello per denunciare, per chiedere aiuto per il vostro bene e per quello dei vostri bambini, fateli crescere in un ambiente sano in modo che un domani possano chiamarsi uomini liberi!››.

A intervenire, poi, è l’avvocato Alba de Felice presidente dell’AMI che innanzitutto chiarisce che lo sportello di Rocca non è il primo dell’Agro: ‹‹Tutti gli altri Sportelli sono stati dedicati a eroi, a persone che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere ma, a mio parere, gli eroi sono anche quelli che hanno usato ogni momento della propria vita per amare il prossimo, proprio come ha fatto la mia amica Rosa. Oggi stringiamo un patto solenne, portare avanti il messaggio di Rosa, il suo lavoro, il suo sogno››. L’avvocato de Felice spiega che il progetto andrà avanti sinergicamente con tutte le professionalità che quotidianamente stanno a contatto con chi subisce soprusi ma, c’è bisogno che tutti collaborino segnalando e denunciando perché il disagio è trasversale e deve riguardare tutti.

La mattinata prosegue con gli interventi dei magistrati dell’Agro, presenti per la fraterna amicizia che li lega al giudice Mario Pagano, marito della compianta Rosa Aliberti ma, anche per testimoniare le loro esperienze, raccolte in anni di servizio, con persone disagiate. Dai loro racconti scaturisce un dato di fatto: la prevenzione sociale è fondamentale per evitare che il disagio sociale si trasformi in un caso penale.

È la volta di Padre Giuseppe Ferraioli il quale afferma che uno sportello sociale può funzionare solamente quando è inserito in un “terreno fertile”, poi ricorda Rosa utilizzando una frase lapidaria ma di grande effetto, ‹‹Quando viviamo aperti all’infinito, diventiamo grandi uomini e Rosa era così››. La giornata dell’inaugurazione è stata molto intensa a livello emotivo; si è iniziato con un video molto commovente fatto dalle amiche di Rosa, tutti gli intervenuti hanno parlato con la voce rotta dall’emozione.

Il momento più struggente è stato, sicuramente, l’intervento di Mario Pagano che ha ricordato la moglie con accanto il figlio Ottorino stretto a lui per tutto il tempo. Il giudice Pagano ha ripercorso la storia professionale della cara moglie che da insegnate ha iniziato a interessarsi all’interiorità, si è rilanciata negli studi ed è diventata psicologa. ‹‹Rosa ha diffuso i suoi progetti sociali in decine di scuole ma ha sempre privilegiato Roccapiemonte continua il giudice – ha sempre cercato di rendere centrali le relazioni, era fermamente convinta che la sinergia fosse necessaria, e lo sportello è il frutto simbolico di questo insegnamento. Solo attivando tutte le risorse a sua disposizione una comunità cresce, questo è il testamento morale di Rosa››. Infine in dott. Pagano aggiunge, ‹‹lo sportello fisicamente sarà aperto il giovedì pomeriggio ma, chiunque vorrà avere supporto oppure segnalare un qualsiasi tipo di sopruso potrà telefonare al numero di Rosa e sarà come se parlasse con lei››.