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Pontecagnano, Legambiente Silaris Eboli ospite al Parco-eco-archeologico

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Pontecagnano, Legambiente Silaris Eboli ospite al Parco-eco-archeologico
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Il circolo Legambiente Silaris Eboli ha raggiunto il parco-eco-archeologico di Pontecagnano Faiano per collaborare con il Circolo OcchiVerdi Legambiente

Ieri pomeriggio Legambiente Silaris Eboli è stato ospite del Circolo OcchiVerdi Legambiente di Pontecagnano Faiano. L’incontro nasce dalla donazione di circa 200 mascherine da distribuire ai migranti della Piana del Sele.
Un ringraziamento speciale va all’amico Peppe Mancini che ci ha accolti con una visita tra la bellezza del Parco Archeologico e degli orti urbani. Grazie alle tante persone che si sono impegnate nella realizzazione delle mascherine. Grazie, grazie, grazie. Grazie ai volontari Franco Manzione e Caterina Manzione. Presto saranno consegnate con l’aiuto di Fatiha Chakir del Il Mondo a Colori che ci indirizzerà per la distribuzione. Moltiplichiamoci senza fermarci. Con il contributo di tutti possiamo diffondere il messaggio di solidarietà e fratellanza restando sempre accanto alle fasce più deboli.“-scrive il presidente di Legambiente Silaris della città di Eboli.

Il progetto nasce dalla rete dei Circoli Legambiente del salernitano con il supporto della

Flai Cgil Salerno. Legambiente ha avviato una campagna di produzione di mascherine lavabili e riutilizzabili da distribuire ai migranti che risiedono e lavorano nella piana del Sele, con un’attenzione particolare verso tutti coloro che non rientrano in alcun canale ufficiale di protezione e di tutela.
I migranti attivi nel settore agricolo durante questa pandemia sono stati considerati fondamentali in quanto essenziali alla produzione agricola del Paese, eppure hanno continuato ad essere reclutati e sfruttati da caporali ed imprenditori. Essi hanno visto aumentare le ore di lavoro giornaliero proseguito durante il lockdown spesso senza le protezioni minime: guanti, mascherine, distanze di sicurezza. Anche nella Piana del Sele non si è mai smesso di lavorare: attualmente vi sono, secondo la segretaria generale Flai Cgil di Salerno, circa 8mila braccianti migranti che vivono e lavorano in modo stabile, 3mila invece che non hanno il permesso di soggiorno ma che continuano, pur essendo “invisibili”, a lavorare senza tutela alcuna.
“Noi come Legambiente abbiamo immaginato di attivare una rete di produzione di mascherine lavabili e riutilizzabili, coinvolgendo i nostri soci e sostenitori, per provare a sopperire ad una di queste mancanze e per lanciare, soprattutto, un messaggio politico, un fanale d’attenzione su ciò che avviene nella Piana del Sele da ormai molti anni. Le mascherine in stoffa, ritenute a norma dal nuovo DPCM, rappresenterebbero inoltre un potente messaggio di riutilizzo dei materiali, di riciclo, abbracciando quell’idea di economia circolare per la quale noi come Legambiente ci siamo sempre battuti, offrendo un’alternativa alle attuali mascherine usa e getta.”-afferma Legambiente-Circoli del Salernitano.