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Legambiente, report qualità dell’aria: nessuna città campana ha la sufficienza

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Legambiente, report qualità dell’aria: nessuna città campana ha la sufficienza
Immagine da Pixabay

Report Mal’aria edizione speciale di Legambiente, pagella sulla qualità dell’aria delle città italiane: in Campania nessuna raggiunge la sufficienza

Dai nuovi dati raccolti da Legambiente nel report Mal’aria edizione speciale non emergono buone notizie per la Campania. A riportare la notizia è il sito web Salernonotizie.it.

L’associazione ambientalista ha infatti stilato una “pagella” sulla qualità dell’aria delle 97 città italiane sulla base degli ultimi 5 anni – dal 2014 al 2018 – confrontando le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10, Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2) con i rispettivi limiti medi annui suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): 20µg/mc per il Pm10; 10 µg/mc per il Pm2,5; 40 µg/mc per il NO2.

I limiti della OMS che hanno come target esclusivamente la salute delle persone e che sono di gran lunga più stringenti rispetto a quelli della legislazione europea (limite medio annuo 50 µg/mc per il Pm10, 25 µg/mc per il Pm2,5 e 40 µg/mc per il NO2)

Nessuna città campana promossa

Avellino è la prima città campana ma con un voto basso 4, seguite da Benevento, Caserta, Napoli e Salerno entrambe con voto 3. Il voto si riferisce ad una scala da 1 a 10.

Per la maggior parte delle città campane questi voti sono il risultato del mancato rispetto negli anni soprattutto del limite suggerito per il Pm2,5 e in molti casi anche per il Pm10. In particolare Napoli e Benevento, nel periodo di tempo considerato, hanno sempre superato i limiti per le polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) mentre Caserta ha superato sempre i valori di Pm10.

Al contrario, le città campane sono riuscite a rispettare il limite previsto dall’OMS per il biossido di azoto (NO2). In particolare Avellino e Benevento che non hanno mai sforato,mentre Napoli e Caserta una sola volta e Salerno due volte.

“Per tutelare la salute delle persone – dichiara Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – bisogna avere coraggio e coerenza definendo le priorità da affrontare e finanziarie. Le città sono al centro di questa sfida, servono interventi infrastrutturali da mettere in campo per aumentare la qualità della vita di milioni di pendolari e migliorare la qualità dell’aria, puntando sempre di più su una mobilità sostenibile e dando un’alternativa al trasporto privato.”

“Per liberare le città dalla cappa dello smog –continua– è fondamentale il ruolo delle Regioni nel predisporre piani e misure nuovi fondi da destinare a progetti innovativi, a partire dal settore della mobilità, se davvero si vogliono rilanciare i centri urbani oggi in forte sofferenza. Nodo centrale rimane un trasporto pubblico che oggi in Campania non rappresenta una vera e seria alternativa all’uso delle automobili.”

“Il trasporto pubblico locale, urbano e pendolare –aggiunge- è la vera spada di Damocle della nostra regione dove i continui tagli, ritardi, guasti e disservizi si traducono nel quotidiano nel disastro della Circumvesuviana e dei continui problemi alle linee 1 e 2 della metropolitana.”

“Il risultato è fotografato dai dati di Mal’aria: meno efficienza e efficacia del trasporto pubblico- conclude Imparato di Legambiente– significa inevitabilmente più auto private per strada e più smog per i polmoni dei cittadini.”