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L’attività del Club dei Grafomani: parte un nuovo corso di scrittura

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L’attività del Club dei Grafomani: parte un nuovo corso di scrittura

Lo scorso sabato, 16 marzo è iniziato il primo livello del corso di scrittura presso il Club dei Grafomani di via Velia a Salerno. Emanuela accoglie col sorriso e oltre che una docente sembra il lettore ideale per ogni tuo libro possibile, immaginabile o inimmaginabile.

Si tratta di Elena Emanuela Ferraro, scrittrice, giornalista e grande appassionata di letteratura: dal 2009 questi suoi interessi sono confluiti nel Club dei Grafomani, con corsi di scrittura creativa, di editoria e di sceneggiatura tra Napoli e Salerno. La formazione della docente in campo di scrittura creativa, pratica nata negli Stati Uniti con personaggi come Flannery O’Connor, parte dalla Scuola Omero di Roma sino a quella Holden di Torino. Lo scorso sabato è partito il nuovo corso di primo livello (anche il prossimo sabato sarà ancora possibile iscriversi), ma è anche finito il corso di terzo livello.

I corsi sono aperti a tutte le età, poiché si parte da un ‘grado zero’ della scrittura e della lettura. Scrittori e aspiranti dibattono sulla verosimiglianza, sperimentano il racconto collettivo, con un approccio ora ludico, ora serioso, ora professionale. Il corso mira a insegnare, ma soprattutto a far uscire il talento. Perché il problema dei nostri giorni è che tutti scrivono, tutti sembrano avere qualcosa da dire, ma non hanno in definitiva da dire niente. Alle volte però capita che quando si ha da dire qualcosa, non si hanno gli strumenti giusti per farlo e si finisce per sbagliare il tono della voce, il passo del verso, il ritmo della prosa.

Emanuela Ferraro offre non solo la sua competenza in materia di scrittura, ma restituisce ai suoi allievi, con grande umanità, spunti e idee per possibili lavori, per possibili concorsi, insomma i modi e i luoghi per esercitare la proprio voce e per poter poi parlare con la propria lingua, e scrivere con la propria grafia. La platea, così tanto eterogenea, è composta da scrittori, essi stessi personaggi di un ipotetico castello dei ‘destini incrociati’.

Quello che è certo è che il talento non basta: ci vuole lavoro. Infine il consiglio più importante, mutuato dalle scuole nordamericane, è questo, quasi un assioma: ‘Show, don’t tell’, mostrare, non dire. E così il consiglio della Ferraro sarà seguito: non vogliamo dire, ma, sicuramente inadatti a mostrare, invitiamo voi stessi ad andare a ‘vedere’.