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Paola Lanzara, sindaca di Castel San Giorgio: “Chiederemo lo stato di calamità”

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Paola Lanzara, sindaca di Castel San Giorgio: “Chiederemo lo stato di calamità”

Messa in sicurezza del torrente Solofrana, la sindaca di Castel San Giorgio, Paola Lanzara: “Chiederemo lo stato di calamità”. Domani riapertura delle scuole

Procedono sotto la direzione del Genio Civile di Salerno e dei tecnici del Comune di Castel San Giorgio i lavori di messa in sicurezza della falla creatasi lungo gli argini del torrente Solofrana in via Schiavone a Fimiani di Castel San Giorgio. Circa trenta sono i massi di cemento già calati nel fiume per formare poi l’impianto portante della nuova sponda. I lavori procedono a rilento per gli spazi angusti in cui gli operai e i volontari sono costretti ad operare e per il diniego opposto da un proprietario terriero a permettere ai camion di poter manovrare in un’area privata. Diniego che la sindaca Lanzara ha aggirato firmando ieri un’ordinanza e riservandosi di denunciare il proprietario del terreno per i ritardi causati ai soccorritori e per gli eventuali danni.

Nel frattempo, le scuole di ogni ordine e grado, restate chiuse anche oggi, domani riapriranno i battenti grazie alle buone notizie che arrivano dai servizi meteo. L’assessore ai lavori pubblici, Franco Longanella, ha predisposto un servizio di monitoraggio delle fogne del paese in modo da evitare allagamenti dovuti alle cospicue precipitazioni.

Stiamo lavorando senza sosta – ha dichiarato la prima cittadina Paola Lanzaraci dispiace che il Solofrana poteva già essere messo in sicurezza se non ci fossero stati ostacoli all’opera dei soccorritori e dei loro mezzi. L’amministrazione comunale ha intenzione di chiedere al Governo la dichiarazione di Stato di Calamità Naturale. Non è solo l’esondazione ad avere causato danni ma principalmente l’allagamento dei terreni coltivati che hanno dovuto subire il pesante carico dei metalli pesanti di cui le acque del Solofrana sono piene. Un pericolo di inquinamento grave che da solo giustificherebbe lo Stato di Calamità e il fermo necessario a cui dovranno poi sottostare gli agricoltori della zona”.