Da tempo il fiume Sarno è considerato uno dei più inquinati d’Europa; eppure, nonostante idee e progetti per la riqualificazione, non si sono visti che esigui risultati. Il fiume, soprattutto nella zona periferica della sua città d’origine, diventa una vera e propria scia di contaminazione, che trasporta con sé i residui delle fabbriche e dei riversamenti fognari.

Il Movimento 5 Stelle Campania, nello scorso febbraio, ha aperto il “tavolo tecnico Sarno” per poter costruire un rapporto dettagliato sullo stato attuale del fiume, che vive da circa 40 anni in un perenne stato di emergenza. Grazie al lavoro del gruppo di attivisti, sono stati presentati un dossier e due interrogazioni parlamentari, per richiedere interventi immediati e dare il via ad una vera bonifica del Sarno.

Il bacino idrico, va a contaminare non solo tutta la zona dell’Agro-Nocerino Sarnese, ma si espande su circa 33 comuni, tra la zona dell’avellinese e del salernitano, sfociando a Castellamare e riversando tutto nel “Mare Nostrum”. Si parla, così, di un disastro ambientale su larga scala: la contaminazione raggiunge lo stato superficiale e fondale delle acque, delle falde, dei terreni irrigati e anche atmosferico.

La deputata Silvia Giordano si è impegnata sul tema, redigendo un’ulteriore interrogazione parlamentare: “Al Signor Ministro della salute ho chiesto di adoperarsi – spiega la Giordano – affinché si attivi per limitare i rischi relativi all’incidenza di malattie tumorali, e non solo, attivando uno stato di allerta della popolazione e sostenendo le spese necessarie per le ricerche statistiche e gli studi“.