Home Territorio Baronissi La “Bastiglia” l’imponente fortezza a guardia di Baronissi

La “Bastiglia” l’imponente fortezza a guardia di Baronissi

0

Pochi sanno di una struttura antichissima situata a Baronissi in cima al Monte Bastiglia

[ads1]

La storia del luogo in cui si vive può essere molto più intricata di quello che ci possa aspettare. Nuovi elementi, del tutto nuovi, possono davvero sorprendere anche chi credeva di conoscere a fondo il proprio territorio. Per quei pochi che decidono di salire sul Monte Bastiglia a Baronissi, ad esempio, una sorpresa può far rimanere davvero senza fiato.

Una montagna brulla e senza particolare significato per i cittadini del luogo, ma gli avventurieri che si inerpicano lungo un determinato versante del monte, possono vedere qualcosa di davvero misterioso. Un figura biancastra che si scorge da diversi metri, al primo sguardo. Da lontano si capisce che ci si trova di fronte a qualcosa di importante, ma la domanda che sorge spontanea è il perché non si conoscesse quelbastiglia 1 luogo. Quelle mura composte da pietre che si ergono maestose per diversi metri del crinale non possono che colpire il viaggiatore. Molti raccontano che si possa trattare di una fortezza. A provarlo è già il nome del monte: Bastiglia, come spiega lo storico Carmelo Currò, è derivante dal longobardo Bastian. Una fortificazione di epoca altomedievale posta in comunicazione visiva con altre strutture dell’epoca sparse in zona?

In effetti da quelle rovine è possibile ammirare sia il Castello Arechi, con la torre chiamata anch’essa “Bastiglia” costruita dall’ultimo re longobardo in difesa dell’imminente quanto ineluttabile arrivo dei Normanni, bastigliail castello di Mercato San Severino, il Monastero dello Spirito Santo a Capriglia, quest’ultima struttura che con tutta probabilità anticamente fungeva da punto di guardia sul passaggio tra Cava dè Tirreni e la Valle dell’Irno e la cui origine longobarda potrebbe essere rappresentata da una festa che alcuni decenni fa si dedicava a San Michele, il guerriero che sconfigge il serpente tanto caro al popolo guerriero sceso da nord come lo stesso monastero di San Michele di Mezzo a Fisciano. La comunicazione visiva tra i castelli e le fortezze era di fondamentale importanza in un periodo in cui le incursioni dal mare e dall’interno erano frequenti e la difesa della capitale di un vasto dominio come Salerno, era fondamentale.

Le mura sono delimitate da alcune torri, ma facciamolo raccontare ad un esperto di bastigliastrutture medievali, il professore Peduto, che nel libro “Mercato S. Severino e la sua storia” di A.Musi descrive la costruzione come “Ruderi di un insediamento costituito da terrazzamenti e da muri di cinta, di cui ben conservato è il versante con torri sul lato est.” Molti sono gli esperti e gli storici che hanno azzardato ipotesi riguardo l’imponente fortificazione, ma ad oggi, le notizie certe sono quasi inesistenti e l’interpretazione di quei luoghi rimane tuttora un mistero.

[ads2]