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L’euro e la dittatura della moneta

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L’euro e la dittatura della moneta

Risulta agghiacciante realizzare quanto le nostre vite dipendano dalla sua gestione, ebbene il denaro, o meglio la moneta, è quello strumento indispensabile per qualsiasi attività sociale.

Anche se non si direbbe, il denaro nasce per semplificare la vita: esso sostituiva i beni preziosi (oro, argento etcc..) che i mercanti dovevano trasportare in lunghi e pericolosi viaggi. Una cassa di deposito, con molteplici sedi, accettava l’oro del mercante ed emetteva una “ricevuta di deposito”. Suddetto biglietto sarebbe stato riconvertito in preziosi da una filiale della stessa cassa-depositi, in modo da rendere possibili gli acquisti una volta giunti a destinazione. La prassi dei mercanti fu quella però di non riottenere i beni depositati, ma di pagare i venditori girando a questi la stessa “ricevuta di deposito”. Nasceva così l’uso delle banconote con un valore corrispondente a quanto depositato nel caveau della banca.1

Prima del secondo conflitto mondiale ogni moneta aveva un controvalore, cioè una copertura in preziosi corrispondente al numero apposto sulla banconota: sarebbe questo il motivo per cui sulla nostra vecchia Lira compariva la dicitura “Pagabili a Vista al Portatore”. Dopo la seconda guerra mondiale una serie di conferenze internazionali (v. Bretton Woods) portarono alla decisione che tutte le valute potevano essere convertite in dollari, ma solo la moneta USA era a sua volta convertibile in oro (35 dollari per oncia). Si passò così da un sistema monetario aureo, Gold Standard, al Dollar Standard. I Paesi del mondo iniziarono anche a curare delle personali riserve monetarie in dollari, col fine unico di avere depositi di liquidità e non per effettuare meri acquisti sulle piazze di mercato. Questa pratica venne strumentalizzata dalla politica USA per finanziare le proprie spese militari (in particolare Vietnam), emettendo dollari privi di una adeguata copertura aurea. Fu però nel 1971, a seguito delle ingenti pressioni degli Stati per ottenere il cambio da dollaro in preziosi, che il presidente Nixon dovette dichiarare l’inconvertibilità del dollaro e la demonetizzazione dell’oro.2

Questo rivoluzionario atto unilaterale, determina che le attuali monete in circolazione sono pura carta straccia, il cui valore è conferito dalla legge -moneta in corso legale- e dalla volontà di accettarle dei popoli.

Ma chi è il proprietario della moneta?
Semplicisticamente ed in buona fede, si risponderebbe: noi, i cittadini, lo Stato!
In realtà i governanti europei e non solo, hanno ceduto la potestà di battere moneta. Di conseguenza viene meno la possibilità di svalutarla con sapienza per superare depressioni economiche (v. crisi italiana del 1992)3, per attirare gli investitori, ma senza immobilizzare le importazioni.

Il vero problema, di non facile sunto, è capire che nella nostra zona EURO, la moneta non è di proprietà del Popolo o dello Stato, bensì di un organismo al disopra delle nazioni, separato dalla struttura dell’Unione Europea e dotato di piena autonomia ed indipendenza. Alla BCE è conferito il compito di regolare la politica monetaria dell’euro-zona, ovvero di battere moneta e di prestarla agli Stati, i quali pagano un determinato costo per il servizio reso (gli interessi + i costi di stampa e vigilanza).4 Il paradosso spunta fuori notando come la BCE presti denaro alle banche -soggetti privati- con interessi molto bassi5, ma tali istituti di credito, da “bravi” imprenditori, concedono credito solo alle imprese forti, a quelle capaci di lucrare al massimo. Secondo gli ultimi studi del FMI -Fondo Monetario Internazionale- per risolvere il problema del debito gli Stati dovrebbero riassumersi la capacità di battere moneta estromettendo i privati-banchieri.6

A conti fatti, lo scopo essenziale della banca, ovvero quello di aiutare le imprese concedendo credito, è stato sviato dagli interessi privati, sempre più devoti al puro lucro. E’ quindi compito dello Stato mitigare a questa discrepanza, tornando a battere moneta in nome e nell’interesse del popolo?
RAI Servizio Pubblico: l’appello di una imprenditrice per la Sovranità Monetaria, Berlusconi ospite annuisce.

 

 

APPROFONDIMENTI:

– Il Prof. AURITI spiega le prospettive della Moneta Unica, 11/04/2001, “L’EURO DI CHI E’ ?” (si precisa che sono utili anche solo i primi 10 minuti).

– Lo strumento giuridico del DEBITO DETESTABILE, chiarito su La7 dal consulente finanziario il dott. Tamburro: 

– Anche Beppe GRILLO, prima di conformarsi, divulgava queste rivoluzionarie informazioni: clicca per il VIDEO.

 

NOTE:

1 – v. pag. 57 e ss. – IL SISTEMA FINANZIARIO: FUNZIONI, MERCATI E INTERMEDIARI, di Andrea Ferrari – E. Gualandri – A. Landi – P. Vezzani, Giappichelli Editore, 2012.

2 – v. Cavalieri D., Corso di Economia Politica Analisi MacroEconomica, vol. II, Giuffrè, Milano 2000, pag. 508 ss.

3 – v. La Repubblica: “LA SVALUTAZIONE CI HA FATTO BENE”, con l’intervendo di Mario Monti, al tempo Rettore della Bocconi.

4 – Si consiglia vivamente la seguente lettura, per capire a fondo la problematica della Sovranità monetaria. Rivista Giuridica Altalex: Violazioni costituzionali nell’esercizio della Politica Monetaria, a cura dell’avv. Manfredi.

5 – fonte: Il Sole24Ore “Tassi Bce ai minimi storici, ma il costo dei prestiti alle Pmi tocca il 6%”.

6 – Rivista Economica Wall-Steet-Italia: “FMI presenta piano rivoluzionario per detronizzare i banchieri”.