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Jam Camp. Sono le band emergenti i veri protagonisti del Meeting del Mare

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Jam Camp. Sono le band emergenti i veri protagonisti del Meeting del Mare

Il giorno prima dell’inizio dell’evento più atteso del Cilento, il “Meeting del mare”, porta sul palco 20 band emergenti, giovanissimi che si confrontano nei generi e negli obiettivi, estetiche diverse, ma legati tra loro nella tradizione e nella passione per la musica

Un pomeriggio incerto, perché più volte stava per incombere quel temporale tanto annunciato quanto temuto, costringendo quei pochi interessati alla musica a lasciare l’aria magica del pre-meeting. La musica però allontana anche le cose peggiori. La selezione parte con la Band di Antonino Staino, seguono gli A.D.M.A., laLive, Wougé, Overflash, Cella Door, gli Zinner, gli Acid Rains, i Reset, Man in the Box, la Band di Antonio Mango, PiccolaOrkestraPerPrestazioniOccasionali, Baltar & Folk Project, Bludiklein, Tarataglia & Aneuro, Sweat Jane and Clear, The George Frevisi Band, A New Horizon e infine la videomusica dei VideoCroma. La selezione delle 10 band che si esibiranno nelle prossime serate è fatta da una giuria di esperti composta da: Nicodemo, Dario Cantelmo, Simone Cosentino, Antonio Dutty Beagle, Pier Vito De Rosa, Matteo Cristo President, Guido Maria Grillo.

ZerOttoNove ha intervistato due tra le più giovani e interessanti band: gli Overflash e gli Acid Rains. 

meeting del mare

Overflash, band che s’inserisce nell’alternative-rock, arriva da Salerno. 

Parlatemi di voi, della vostra formazione e del vostro progetto.

Siamo Vincenzo (voce e chitarra), Andrea (chitarra, sintetizzatore e altre cose) e Ambra (basso). Il nostro progetto è attivo da un paio di anni, ma ci siamo costituiti da un anno, sostanzialmente. La nostra formazione musicale è abbastanza eterogenea. Andrea ha cominciato con lo studio di chitarra, è passato al jazz, fino ad arrivare alla musica elettronica presso il Conservatorio Martucci di Salerno. Io non ho una formazione lineare nella musica, sono un autodidatta della tecnica. La formazione è sicuramente l’ascolto e le aspirazioni. Sicuramente il cuore è il mio maestro, a cui lascio percuotere lo strumento. Ambra invece ha fatto lezioni private di basso, una breve esperienza di jazz e poi insieme a noi.

Come definite il vostro genere?

Ci inseriamo nell’alternative-rock, ma cerchiamo di non far prevalere solo un’entità, ma preferiamo spaziare nei generi, perché vogliamo dare una proposta musicale nuova senza sentirci costretti a restare in un solo genere, mescolando più stili.

Per quanto riguarda i testi su cosa lavorate?

Le tematiche sono varie. Quello che mi piace dei miei testi è l’idea di lasciare una suggestione e mi piace soprattutto che sia l’ascoltatore a interpretare il testo. Non mi piace offrire un significato univoco, ma preferisco che il significato passi attraverso la sensibilità di chi ci ascolta. Per quanto riguarda la struttura dei testi cerchiamo di andare oltre il canonico, infatti evitiamo i ritornelli, spesso la canzone è un flusso continuo. Di solito diamo pari importanza al testo prettamente musicale, infatti ci sono pezzi solo strumentali e per noi ha la stessa dignità dei pezzi anche cantati.

Come vi siete conosciuti?

Ambra: io sono entrata nel gruppo per sostituire momentaneamente il vecchio bassista e poi sono rimasta.

Andrea: io sono entrato in contatto con loro attraverso un annuncio su Facebook, in cui si chiedeva un chitarrista. Adesso siamo un gruppo e amici, stiamo bene insieme.

Vi esibite a Salerno? qual è la risposta del pubblico?

È una situazione un po’ faticosa, perché a Salerno la musica è molto legata al guadagno, perché il gruppo interessa se porta guadagno; è una sorta di svalutazione dell’arte, della musica e del nostro mestiere.

Qual è il vostro progetto estetico?

Andrea: per me la musica deve essere fonte di rilassamento, la mia fonte di ispirazione è il contesto “ambient”, nel suo senso dualistico; può essere ascoltata distrattamente o attraverso una lettura più approfondita e nei suoi aspetti diversi.

Vincenzo: secondo me la musica è sperimentazione. L’artista è tale quando trova una propria strada, senza lasciarsi troppo ostacolare dai testi e dai generi. Musica come ricerca di se stessi, come ricerca estetica.

Ambra: per me la musica è anche mercato. Bisogna capire cosa chiede il pubblico e adattarsi in qualche modo. Cercare un punto di contatto tra l’artista, i suoi progetti e il gusto del vasto pubblico.

meeting del mare

Acid Rains, band che s’inserisce nel nuovo genere del rock, arriva da Pompei.

Qual è la vostra formazione musicale?

Proveniamo tutti dallo studio degli strumenti come chitarra elettrica, batteria, tastiera, mentre il bassista ha studiato anche chitarra, pianoforte e tromba. Dallo studio poi passiamo alla formazione autonoma, basata sull’ascolto della musica e prove insieme. Cerchiamo di far conoscere le nuove tendenze della musica italiana, la sperimentazione, noi siamo influenzati in particolare da Le Luci Della Centrale Elettrica e i classici artisti che hanno fatto la storia della musica italiana come Battiato e PFM.

Come lavorate sui testi?

Solitamente partiamo dal testo e poi ci costruiamo la musica. I testi sono molto curati, perché la musica deve comunicare qualcosa. Il testo è di tutti, non c’è un singolo che scrive, ma è un lavoro di gruppo. Siamo ispirati dalla società, dal bisogno di libertà, dalle emozioni personali. Il testo è un lavoro di gruppo, ma spesso parte dalla sensazioni di uno di noi.

Come vi siete conosciuti?

Ci siamo conosciuti attraverso il nostro professore di lezioni private Michele Esposito, perché ci ha insegnato molto e ci ha fatti incontrare. È stato lui che ha organizzato questo gruppo e che ha creduto in noi. Siamo molto legati a lui e lo ringraziamo.

Qual è la vostra idea di musica?

L’idea è quella di comunicare qualcosa al pubblico. Penso che la musica meglio scritta e meglio suonata sia quella che arrivi maggiormente al pubblico, quindi speriamo di smuovere qualcosa nella nostra società.

Cosa pensate della vostra prima esperienza al Meeting?

È per noi un’esperienza molto positiva e bella. Quando abbiamo mandato la nostra candidatura alla selezione, pensavamo di non farcela, poi siamo stati chiamati e questo ci ha sorpreso. Per noi è molto importante spostarci ed esibirci su un palco così importante, anche perché nella nostra zona la musica non è così impiantata e non è semplice farsi conoscere ed essere apprezzati. Qui abbiamo una giuria di esperti, abbiamo la possibilità d’incontrare nuove realtà musicali e confrontarci.

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Laureata in D.A.M.S presso l'Università di Udine, giornalista pubblicista, curo da un anno la rubrica ZONmovie con un bel gruppo di collaboratori. Cerchiamo di seguire gli interessi dei lettori, ma allo stesso modo vogliamo garantire i contenuti, sempre ben argomentati e fondati rispetto a ciò di cui parliamo. Analizziamo la rubrica in relazione all'arte, all'animazione americana e seguiamo le migliori serieTv e, con speciali dedicati, offriamo retrospettive sulle serie più attese. Inoltre, anche la nuovissima rubrica "Dal libro allo schermo" garantisce una pluralità di contenuti. Non solo. ZONmovie propone anche una sezione dedicata alla WebSerie, con appuntamenti settimanali.