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Italia: Quale Solidarietà ?

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Italia: Quale Solidarietà ?

Suicidi e tragedie familiari all’ordine del giorno; circa 3 milioni d’italiani senza lavoro e disoccupazione che raggiunge l’11,7%; lavoratori, imprese, fornitori ed Enti Locali che vantano un credito di circa 140 milioni di euro da parte dello Stato; e ancora che dobbiamo sentir parlare di garantismo costituzionale!?!?

Dobbiamo ancora sorbirci prediche da intellettuali alla stregua di Sartori? Dovremmo ancora stare a guardare politologi e scienziati che coniano termini come quello di “demoprotezione”? Dovremmo ancora continuare a pagare le tasse di un’Università che sforna vecchi e nuovi intellettuali che, pur di giustificare i loro nuovi orientamenti politici, affermano e un attimo dopo negano lo stato dei fatti? Dovremmo credere ancora nell’Italia <<patria del diritto>>?

La più bella che ho sentito ultimamente è stata: “la classe operaia non esiste più”!

Cari prof: e le morti odierne causate da incidenti sul lavoro???

In un momento di crisi sociale, economica e politica a livello mondiale, dove in Italia non riescono neanche a mettersi d’accordo su temi che, a quanto pare, accomunano più della maggioranza dei cittadini, lo Stato ne sforna un’altra: l’assegno di solidarietà!

Con questa vera e propria liquidazione, tutti i parlamentari che non sono stati rieletti o semplicemente hanno deciso di non candidarsi alle ultime elezioni riceveranno una buona uscita. Precisamente percepiranno l’80% lordo dell’indennità parlamentare moltiplicato per gli anni della loro legislatura in carica. Senza giri di parole: si prendono altri soldi pubblici! Tutti: partiti e movimenti!!! E per non bastare con una celerità senza eguali: nel giro di un mese percepiranno l’assegno solidale.

Negli ultimi anni stiamo udendo inneggiare la parola solidarietà da persone che dichiarano di fare politica o sociale, che si vestono con i panni della falsa umiltà autoconvincendosi della giustezza delle proprie azioni. Tirano l’acqua solo al loro mulino strumentalizzando paroloni e cittadini, costruendo realtà di facciata, realtà inesistenti. C’è chi parla in nome dell’integrazione e dell’inclusione, ma quello che fa non è altro che disintegrarsi e disintegrare. Stanno eclissando creatività e partecipazione in nome della collettività: VERGOGNA!