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Io non rischio : conoscenza, consapevolezza e buone pratiche

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Io non rischio : conoscenza, consapevolezza e buone pratiche

Io non rischio: la campagna di comunicazione nazionale della protezione civile, che si terrà sabato 15 e domenica 16 ottobre 2016, in piazza Vittorio Emanuele III a Cava, con i volontari del Gruppo Comunale.

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Martedì 11 ottobre, a Palazzo di Città, è stata presentata “Io non rischio” la campagna nazionale per le buone pratiche di Protezione Civile , che si terrà sabato 15 e domenica 16 ottobre 2016, in piazza Vittorio Emanuele III (Piazza Duomo) a Cava, con i volontari del Gruppo Comunale. Ai cittadini sarà consegnato materiale informativo sul comportamento da tenere in caso di alluvione, ma i volontari risponderanno anche alle domande sui comportamenti da tenere per la prevenzione e la riduzione dei rischi idrogeologici.

io non rischio Presenti alla conferenza, il Sindaco Vincenzo Servalli, l’ingegnere Gianluigi Accarino, funzionario del servizio Protezione Civile, il Ten. Col. Giuseppe Ferrara, Resp. Protezione Civile Cava de’ Tirreni, il Coordinatore del Gruppo Volontari Comunale di Protezione Civile, Francesco Loffredo e gli alunni e docenti dell’I.I.S. “Gaetano Filangieri”.

Francesco Loffredo introduce la campagna nazionale: “ E’ la prima volta che Io non rischio viene fatta nella città di Cava de’ Tirreni, viene svolta in 700 piazze in contemporanea. Noi della protezione civile e il sindaco, nei passati incontri, abbiamo deciso di affrontare per la nostra città l’argomento ‘alluvione’. La campagna nazionale prevede anche rischio maremoto e terremoto,quindi sul sito nazionale potete trovare le altre piazze vicino a noi che affrontano queste tematiche. Nei mesi scorsi 10 volontari della nostra protezione  hanno seguito un apposito corso di formazione con i formatori specifici di questa campagna. Nella piazza dunque ci sarà uno stand dove i volontari informeranno i cittadini, quindi non sono altro che cittadini formati che portano la loro esperienza al cittadino.”

“La nostra Protezione Civile viene chiamata a dare un contributo, non ultimo il lavoro svolto al Centro Italia – afferma il sindaco Vincenzo Servallia causa del terremoto, e la cronaca nazionale ha valorizzato il contributo dei nostri volontari. Un onore per la nostra città. Una delle confusioni che molto spesso si fa, e che dobbiamo aiutare a superare è pensare che la protezione civile sia attiva quando succede qualcosa. Questo ovviamente è un compito indispensabile, ma è anche e soprattutto prevenzione e informazione, dire ai cittadini come ci si deve comportare quando la natura si presenta in tutta la sua forza. Ecco perchè il dipartimento della protezione civile nazionale e la presidenza del consiglio dei ministri ha voluto  Io non rischio legata al rischio alluvione.

Noi questo rischio lo abbiamo conosciuto nel 1954, e siamo uno dei 700 comuni in Italia che è stato protagonista di questa iniziativa, approfondendo il caso rischio alluvione. Che cosa si deve sapere? Come ci si deve comportare? Questi sono i capisaldi di questa campagna. Nella nostra città abbiamo un piano di protezione civile continuamente aggiornato, e le aree di emergenza dove far confluire i ragazzi. L’opuscolo ci indica cosa bisogna sapere del nostro territorio e i suoi rischi. Ma c’è una nota dolente: lo scorretto conferimento dei rifiuti, specialmente quelli ingombranti, nonostante ci sia un numero verde a cui telefonare. Voglio ricordare che si sta mettendo in atto anche un servizio di prevenzione attraverso gli sms, quindi dare informazioni attraverso il cellulare, una chiara dimostrazione che si tratta di una campagna di alto valore civile e concreto.”

io non rischio

Interviene il Tenente Colonello Giuseppe Ferrara:“Sono contento della partecipazione dei ragazzi dell’istituto Filangieri, perché a loro cerchiamo di rivolgerci. Stiamo preparando degli incontri formativi e divulgativi all’interno delle scuole, stiamo partendo dagli istituiti primari, quindi bambini di quinta elementare, ma il nostro obiettivo è quello di raggiungere anche istituti superiori, perché stiamo cercando di diffondere i rischi del nostro territorio. Stiamo facendo uno sforzo per portare fuori le conoscenze. Quando si parla di protezione civile, la prima cosa di cui si parla è informare la popolazione. Usiamo brochure, media, parliamo e presto verremo anche in classe a farci conoscere e far conoscere la protezione civile.

In caso di calamità qualcosa la dobbiamo sapere, non a caso ho voluto distribuire le brochure ai ragazzi. Parliamo di informazione, ma quando si arriva alla calamità poi è difficile che ciò che è stato detto venga messo in pratica. Due mesi fa abbiamo fatto la presentazione di 34 aree di attesa di ricovero temporaneo in caso di calamità con specifica segnaletica. Aree scoperte all’aperto dove non può accedere niente, quindi di attesa. Ora sappiamo che ognuno di noi ha una zona assegnata in base al suo indirizzo.

Tanti ragazzi si stanno avvicinando alla protezione civile, sarà per l’effetto Amatrice. Vedete questi ragazzi? – indicando i ragazzi in divisa della protezione civile – Non percepiscono niente, e oggi chi dà senza ricevere niente è tantissimo. Loro impiegano e danno una parte del loro tempo. Loro sono stati chiamati dalla regione Campania per andare ad Arquata del Tronto, grazie alla preparazione ricevuta e io non li ringrazierò mai abbastanza.”

L’ingegnere Gianluigi Accarino afferma: Da qui a una quindicina di giorni, pubblicizzeremo un app intitolata ‘LibraRisk’ che condivide un piano di emergenza, come nel caso di Cava de’ Tirreni, e avrete le notizie in tempo reale. Se c’è un’ allerta meteo, vi verrà segnalato in questo sito. Noi stiamo battendo sulla formazione e sull’informazione alle generazione più recettive.”

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