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Infortuni sul lavoro ed incidenti mortali: in Campania dati record

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Infortuni sul lavoro ed incidenti mortali: in Campania dati record
Immagine da Pixabay

Dati allarmanti in Campania per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro. Incremento del 33% di incidenti mortali tra il 2017 e il 2018

La presentazione dell’ultima Relazione annuale Inail, relativa all’anno 2018, da cui si evince un calo degli infortuni sul lavoro ma un aumento dei casi mortali, impone una riflessione sul tema della sicurezza: tanto più in Campania, dove, ancora una volta, si registrano dati palesementre stridenti (in peggio) rispetto a quelli nazionali.

Nel 2018 l’Inail ha registrato 645.049 denunce di infortunio, in lieve diminuzione rispetto al 2017 (-0,3%: ma da ottobre 2017 vigono le c.d. “comunicazioni obbligatorie”. I datori di lavoro devono comunicare all’Inail ogni infortunio che comporta un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento). In Campania tuttavia, il medesimo dato è ben più allarmante: le denunce di infortunio infatti sono state 22.962, l’1% in più rispetto al 2017, con un trend di crescita praticamente costante, senza interruzioni, dal 2015 (quando le denunce furono 21.533).

Ma il dato più preoccupante per la Campania concerne proprio le denunce di infortunio con esito mortale. Nel 2018 sono state 93, il 33% in più rispetto al 2017 (quando furono 70) e il 9% in più nel quinquennio 2014-2018. Il medesimo dato, su scala nazionale, registra un incremento del 6% su base annua e del 3% rispetto al 2014.

«Occorre incrementare gli investimenti – commenta il presidente di FederCepi Costruzioni, Antonio Lombardi – con interventi che facciano della sicurezza, soprattutto nei cantieri edili, non un complesso di adempimenti burocratici e di orpelli evidentemente infruttuosi, ma un’azione strutturata e concreta che abbracci sensibilizzazione, formazione e prevenzione. Bisogna promuovere e favorire la cultura della sicurezza, che le crescenti condizioni di precarietà minano dalle radici. Occorre promuovere il lavoro stabile e sicuro, nell’accezione più ampia del termine. Precarietà, ed i dati di oggi lo confermano, vuol dire insicurezza, più infortuni, più morti sul lavoro».