Home Politica Il prezzo della modernità: un nuovo porto “griffato”. La regressione travestita da progresso ha sempre successo

Il prezzo della modernità: un nuovo porto “griffato”. La regressione travestita da progresso ha sempre successo

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Il prezzo della modernità: un nuovo porto “griffato”. La regressione travestita da progresso ha sempre successo

La città di Salerno si sta aprendo al suo waterfront e, attraverso il porto, sta cercando di costruirsi una nuova e rinnovata immagine, che sia bella di forma ma anche (lo vorrebbe) soprattutto di sostanza.

Porta la firma dell’architetto di fama internazionale Zaha Hadid il nuovo Terminal della stazione marittima, una scultorea opera architettonica, commissionata nel 2000 dal Sindaco di Salerno per soddisfare la richiesta di nuovi approdi crocieristici. L’area è infatti situata nel cuore del sistema turistico che si estende dalla Costiera Amalfitana alla Costiera Cilentana.

Il progetto

Il concept progettuale esprime il passaggio dalla terra al mare, dal solido al liquido; un gioco di contrasti che si risolve in un edificio dal profondo significato metaforico. Sospesa tra cielo e mare, la nuova stazione marittima si sviluppa su di una superficie di 4.500 mq distribuiti su 2 livelli. La copertura in cemento armato, rivestita con uno strato di ceramica, idealmente riporta la mente ad un guscio di ostrica e racchiude al suo interno superfici vetrate, ispirate alla fluidità dell’acqua.

Di notte, l’edificio si inserisce nello scenario cittadino come se ne fosse il faro, con il suo sistema di illuminazione interamente incassato nella pavimentazione, e con la sua pelle di ceramica blu che riflette la luce, moltiplicandola. Sembra risolta la problematica degli ambiti portuali di produrre risposte adeguate sia alle esigenze funzionali che a quelle architettonico-ambientali.  E’ stato previsto un mix di attività che renderanno la stazione vivibile a tutte le ore del giorno e della notte; l’edificio comprenderà servizi che vanno dalla biglietteria al deposito bagagli, dagli uffici della Capitaneria di Porto al terminal per i traghetti e per le navi da crociera, fino ad un piccolo punto di ristoro.

Come sarà

Attualmente i cantieri sono fermi. Del resto ogni “ostrica” deve essere “ferita” per produrre una “perla”. L’opera è stata finanziata con fondi Por 2000-2006, i lavori sono iniziati nell’ottobre del 2007, quando la gara fu vinta dalla ditta Socome con un ribasso del 41%. Nel 2011 il nuovo appalto fu vinto dalla ditta di Giuseppe Passarelli, che si sta occupando della costruzione dell’opera. Quando verrà stanziato l’ultimo finanziamento di 4,5 milioni la stazione potrà salpare.

Com'è adesso. La tipicità del nostro territorio cederà il passo ad una modernità molto rimarcata, che lo snatura e lo renderà, probabilmente, anche più anonimo e privo di personalità.

Dalle stanze del Comune arrivano notizie che sembrerebbero sostenere un’immediata riapertura del cantiere. La nuova stazione marittima rappresenterebbe dunque un’opportunità di riscossa per l’intera città, insieme agli altrettanto importanti progetti di Piazza della Libertà, della Cittadella Giudiziaria e di Marina d’Arechi.

L'aspetto del porto. Pur provando ad andare avanti, forse torniamo sempre più indietro.

Peccato solo (mi concedo una breve riflessione) che cifre simili, profuse senza sosta nell’edilizia, abbondino quando si tratta di nuovi progetti da realizzare, ma scarseggino quando si tratta di valorizzare ciò che già si ha. E’ vero, ora avremo l’ostrica, ma forse una riapertura delle Terme Campione, con tanto di acque curative, avrebbe fatto comunque molto rumore e trainato turisti a Salerno (se questo è il vero problema), anche senza ricorrere ad altisonanti nomi stranieri; e, forse, più che di un nuovo porto, avremmo bisogno di una città che non sopprima i mezzi di trasporto essenziali per chi non guida, e che sia più intransigente con gli abusivismi che proliferano indistrurbati in tutto il nostro territorio. Ma, del resto, ciò di cui ci meravigliamo è anche il riflesso di ciò che continuiamo a permettere che accada, ed è una verità che purtroppo, dopo ogni pretesa rinascita, si nasconde sempre una piccola morte ignorata.