Home Attualità Il distretto agroalimentare e i giovani

Il distretto agroalimentare e i giovani

0
Il distretto agroalimentare e i giovani

Il Forum dei Giovani di Castel San Lorenzo incontra due delle promotrici per la creazione di un distretto agroalimentare nell’Alto Cilento

L’allestimento e la conduzione della seconda edizione della Festa del Viccio Paesano deve aver fornito lo spunto ai ragazzi del Forum dei Giovani di Castel San Lorenzo per organizzare un incontro con alcuni membri del comitato promotore per la creazione di un distretto agroalimentare nella zona, che possa finalmente coordinare le tante piccole aziende del territorio.

Durante questo incontro, tenutosi nel tardo pomeriggio del 24 agosto nel vecchio Mulino del Principe, l’architetto Anna Pia Arcaro ha spiegato a tutti che cos’è un distretto agroalimentare e da dove nasce l’esigenza di crearne uno nel Cilento.

Attualmente la produzione agricola di ogni cenere (cerealicola, olivicola, vitivinicola ecc.) non è certo scarsa, ma ha come difetto una frammentazione tale che porta le varie aziende a non avere scambi economici o di prodotti e, conseguentemente, difficoltà nell’affermare la propria appartenenza territoriale e nell’ampliare il proprio mercato. Per questo ad inizio anno persone addentrate nel campo come l’arch. Arcaro e Rosa Pepe del CRA di Roma hanno fatto pressione alla Regione per la creazione di una legge che possa portare al riconoscimento di buona parte del territorio dell’Alto Cilento come distretto agroalimentare.

Ora, grazie al già esistente D.Lvo n.228 del 2001 e della recente approvazione della Legge regionale n.20 dell’8 agosto 2014, il progetto di creare una rete di coltivatori cosciente della propria territorialità e più coesi tra loro si sta avvicinando sempre più alla realizzazione. Grazie a questo progetto, infatti, su tutti i prodotti degli affiliati verrà imposto un marchio che li contraddistinguerà come provenienti da un determinato territorio e coltivati biologicamente; inoltre gli appartenenti al distretto ne trarrebbero anche vantaggi fiscali e finanziamenti europei. Già molti comuni, molte aziende pubbliche o private e anche alcune scuole di agricoltura hanno aderito al progetto.

[ads2]

Chiunque può partecipare alla costituzione di questo intreccio produttivo e la speranza di Luigi Maiale, presidente del Forum dei Giovani, è quella di coinvolgere anche i giovani dei paesi aderenti al progetto, dando loro opportunità lavorative e ricreative e di creare un traffico turistico maggiore nella zona; tale desiderio lo ha dimostrato nell’impegno, allestendo la Festa del Viccio Paesano, ad usare solo prodotti a chilometro zero e coltivati biologicamente per ricreare piatti tradizionali e ad impiegare i giovani volenterosi compaesani.