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Il calcio come riabilitazione, successo a Cava per Scalciando Insieme

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Il calcio come riabilitazione, successo a Cava per Scalciando Insieme

Anche quest’anno si è svolta la VI° Edizione di “Scalciando Insieme”  Città di Cava de’ Tirreni, torneo destinato a centri di riabilitazione, cooperative sociali e associazioni che si occupano di disabilità e disagio sociale in Campania.

Un evento che non fa che consolidare ancora di più i valori che da anni lo ispirano: il calcio come strumento di riabilitazione motoria, cognitiva, comportamentale e di integrazione sociale. A questi va aggiunto un elemento cardine: la visione dello sport, in particolare del calcio, che unisce e non disgrega, che abbatte ogni barriera e che rende uguali, operatori e diversamente abili, uomini comuni e personalità politiche; il calcio come aggregazione e momento di riflessione da cui partire per un mondo diverso e non come centro del business basato sul mercato e sulle assurde divisioni campanilistiche e territoriali.

Questa edizione è stata caratterizzata dalla forte sinergia tra la Cooperativa sociale “La Fenice” e le associazioni di promozione sociale e culturale Rinascita Cava 2000 e Sogno Cavese che da anni operano per la valorizzazione del territorio metelliano. Ad esse si è aggiunta la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Cava de’ Tirreni, che ha concesso il campo sportivo “A. Desiderio” di Pregiato per la giornata finale, presenziata dalla presenza dall’Assessore alle Politiche sociali Vincenzo Lamberti. Un ringraziamento va a tutti gli operatori delle diverse strutture che, nonostante le mille problematiche che attanagliano i servizi sociali e sanitari in Campania, hanno voluto essere presenti ed hanno fornito il loro contributo fondamentale alla riuscita del Torneo. Una manifestazione che ha messo in evidenza un calcio in grado di presentare una rete solidale fatta di associazioni, cooperative sociali, servizi pubblici (ASL) e amministrazioni comunali capace di fornire soluzioni nuove a problemi vecchi ed attuali come la carenza di risorse umane, strutturali ed economiche; lo stigma nei confronti del “diverso”, la povertà di idee.