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I Finanzieri di agropoli oscurano il portale pirata “Futubox” dopo la denuncia di Sky

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I Finanzieri di agropoli oscurano il portale pirata “Futubox” dopo la denuncia di Sky

I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, coordinati dalla  Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, hanno eseguito un provvedimento di oscuramento dall’Italia del noto portale pirata internazionale Futubox, per interrompere l’illecita diffusione di opere coperte dal diritto d’autore on line, con fini di lucro.

L’ordine di inibizione dell’accesso per gli utenti italiani è stato notificato ai fornitori di servizi internet operanti su tutto il territorio nazionale a seguito della denuncia presentata da Sky Italia nel mese di gennaio 2013 nei confronti dei titolari del servizio pirata internazionale Futubox, attraverso il quale era possibile visualizzare in streaming l’intero palinsesto trasmesso da numerosi canali dell’emittente televisiva satellitare, visibili solo in Pay-per-view.

Il servizio Futubox era focalizzato sulla trasmissione in qualità HD dei programmi delle emittenti Sky German, Sky Italia E Sky Uk, oltre ad alcuni canali della televisione francese e russa.

L’accesso era consentito previa sottoscrizione di un abbonamento, al prezzo di 8 euro al mese; tale servizio risultava fruibile in Italia a mezzo internet, sia da computer che attraverso dispositivi mobili (telefoni cellulari e tablet).

Recentemente, Futubox aveva ulteriormente allargato l’offerta di “servizi”, proponendo la vendita (al prezzo di Euro 135,00) di un dispositivo hardware collegabile direttamente al televisore di casa, che avrebbe permesso la fruizione dei palinsesti in live-streaming o on-demand selezionabili direttamente attraverso un telecomando.

Le attività investigative svolte hanno permesso di accertare che gli amministratori del portale, di nazionalità ucraina utilizzavano server appartenenti ad un ente universitario di ricerca del paese dell’Est europeo.

Tra i principali mercati di sbocco, l’Italia rappresentava per numero di collegamenti il secondo Paese al mondo, con oltre il 24 per cento dei visitatori, che potevano accedere ad un bouquet di canali in continua evoluzione.

Le investigazioni – tuttora in corso in 6 Paesi – verranno ora focalizzate sull’identificazione degli utenti italiani del portale e sulla ricostruzione dei flussi finanziari derivanti dalla sottoscrizione degli abbonamenti da parte dei clienti nazionali, al fine di quantificare i profitti conseguiti nel territorio dello Stato dai pirati informatici coinvolti nell’illecito.

L’operazione si inquadra nel più ampio contesto di prevenzione e repressione del fenomeno della diffusione illegale di materiale coperto da copyright.