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Giovanna Canora: “Sono uscita dal coma grazie alla fede”

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Giovanna Canora: “Sono uscita dal coma grazie alla fede”

Grida al miracolo Giovanna Canora, la professoressa di Cava de’ Tirreni entrata in coma lo scorso 19 marzo dopo un intervento di rinosettoplastica

Ventiquattr’ore di coma profondo per Giovanna Canora, a seguito di un intervento di rinosettoplastica presso la clinica privata Ruggiero di Cava de’ Tirreni. Una linea sottile tra la vita e la morte che per fortuna non si è spezzata.

Giovanna CanoraLa professoressa dell’istituto Carducci – Trezza si è risvegliata ed ha gridato al miracolo. A salvarla, a detta sua, è stata la devozione nell’Avvocatella, il Santuario della Badia di Cava, dove don Gennaro Costabile Lo Schiavo, da oltre trent’anni svolge il ministero di esorcista.

“Tra le 18,30 e le 18,45 di giovedì 20 marzo – dice la professoressa a La Città – mi sono trovata, all’improvviso, in un campo di girasoli. Una forza mi ha spinto in giù. Ho sentito delle preghiere. Ho visto gli occhi di Gesù, il quadro dell’Avvocatella. Ho aperto gli occhi, ho visto un’infermiera vicino a me e le ho chiesto di cedermi il telefono che aveva in mano. Ho composto il numero del mio compagno e l’ho chiamato. Gli ho detto che ero Giovanna e lui mi chiedeva chi fossi: aveva da poco lasciato l’ospedale e pensava a uno scherzo macabro, essendo quasi certo che io non ce l’avrei fatta. Attorno al mio letto sono accorse tante persone e anche i medici non riuscivano a spiegarsi le ragioni del mio risveglio eccezionale“.

Giovanna Canora ora che è fuori pericolo, ha voglia di fare chiarezza su quanto accaduto quel fatidico 19 marzo: “Non ho nulla contro la clinica dove i medici mi hanno subito intubata – afferma – voglio chiarezza dalla persona che conosce cosa mi è capitato. Mi sarei aspettata almeno una telefonata”.

La professoressa disapprova che dalla clinica sia stato detto che lei aveva un’allergia da contatto, poiché dai certificati allegati alla cartella che la donna aveva portato in clinica, vi erano diversi documenti, ultimo quello del 13 marzo del 2014, dello pneumologo Polverino, che attestava la “sindrome ostruttiva severa da asma bronchiale in overlap con bronchite cronica”.