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Giffoni Film Festival, i film in concorso

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Giffoni Film Festival, i film in concorso

Tematiche complesse che raccontano storie di amicizia, bullismo, immigrazione, amore, omosessualità, solitudine, viaggi nella fantasia e scoperta delle proprie origini

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Intense, complesse e delicate le tematiche affrontate dalle storie in concorso nella selezione ufficiale del Giffoni Film Festival 2016 (15-24 luglio) : 104 i titoli tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, selezionati nelle varie sezioni competitive tra le oltre 4.500 opere visionate dalla direzione artistica, che saranno giudicati dai 4.150 giurati provenienti da oltre 50 Paesi suddivisi per fasce d’età (Elements+3 per i bambini dai 3 ai 5 anni, Elements +6 per i bambini dai 6 ai 9 anni, Elements+10, per i bambini dai 10 ai 12 anni, Generator+13 per i ragazzi dai 13 ai 16 anni, Generator+16 per i ragazzi dai 16 ai 17 anni, e Generator+18 per i ragazzi dai 18 anni in su). Saranno proprio i giurati a decidere i vincitori del Gryphon Award per le categorie miglior lungometraggio e cortometraggio.

ELEMENTS +3

Saranno i più piccoli, con la loro schiettezza e genuinità, ad avere l’oneroso compito di giudicare i 24 cortometraggi in gara. Tra questi spiccano i due registi italiani Luca Bigliazzi eFabrizio Gammardella con Dummysaurs: The Impossible tanning e Sissy’sdream. Ricchissima e particolarmente vivace anche la selezione di produzioni animate internazionali, tra i titoli in gara: The Birdie di Yekaterina Filippova (Russia); Crocodile di Julia Ocker (Germania); Dragon Hunt di Arnaud Demuynck (Francia – Belgio); Little Shimajiro di Isamu Hirabayashi (Giappone). Due, invece, i lungometraggi fuori concorso, entrambi europei: Molly Monster di Ted Sieger (Germania-Svizzera) e Jill and Joy’s Winter di Sara Cantell (Finlandia), in entrambe le opere i registi si ispirano alla quotidianità della famiglia pur utilizzando toni magici e accattivanti adatti ai più piccoli.

ELEMENTS +6

Storie di amicizia oltre ogni pregiudizio, coraggio e determinazione caratterizzano la sezione ELEMENTS +6. All’insegna dell’avventura e del pericolo è la vita del 13enne Iqbal raccontata dal lungometraggio Iqbal Farooq and the Secret Recipe di Tilde Harkamp (Danimarca). Abulele di Jonathan Geva (Israele), invece, ci conduce in un mondo fantastico dove enormi mostri pelosi sono in grado di nascondersi tra la razza umana, rendendosi visibili solo a bambini speciali come Adam, un giovane in lutto per la perdita del fratello. Sette ragazzi devono dimostrare di essere abbastanza coraggiosi per battere la squadra di Fat Mikey e salvare il Wild Soccer Land. Ce la faranno? Lo scopriremo con The Wild Soccer Bunch – The Legend Lives! (Germania) di Joachim Masannek. Si parte alla ricerca della leggendaria spada del moschettiere più famoso del mondo, D’Artagnan, con Code M di Dennis Bots (Olanda). Cambio di location con Snowtime! (dei registi Jean-François Pouliot e François Brisson (Canada, distribuzione italiana Notorius Pictures) che ci conduce tra fortini e battaglie a colpi di palle di neve. Il film vanta una commovente colonna sonora firmata da Celine Dion. Adattamento cinematografico del best-seller di Paul van Loon (Fuchsia the Mini Witch) è MrFrog di Anna Van Der Heide (Olanda – Belgio), la storia di un insegnante e del suo straordinario segreto: di tanto in tanto si trasforma in una rana. Ultimo lungometraggio in concorso per questa sezione è l’anteprima mondiale di Zip &Zap and the Captain’sIsland, di Oskar Santos (Spagna), sequel di Zip & Zap and the Marble Gang che, nel 2014, trionfò proprio nella categoria Elements +6. Otto, invece, i corti in gara: Nino & Felix di Lorenzo Latrofa e Marta Palazzo (ItaliA); Il mio cane si chiama vento di Peter Marcias (Italia); Adija di Apollonia Thomaier (Stati Uniti); Alike di Daniel Martínez Lara e Rafa Cano Méndez (Spagna); Chika, theDog from the Ghetto di Sandra Schiessl (Germania); Real Strength di Svend Colding (Danimarca);Taking Flight di Brandon Oldenburg (Usa); Die Geschichte vom Fuchs, der den Verstand verlor di Christian Asmussen e Matthias Bruhn.

ELEMENTS +10

Ostacoli da superare e voglia di riscatto per i protagonisti dei film proposti agli ELEMENTS +10, come l‘undicenne Linh di Fortune Favors the Brave di Norbert Lechner (Germania) che, in assenza della madre, è costretta a barcamenarsi tra una sorella più piccola ed il ristorante di famiglia, e il dodicenne turco Ali di Blue Bicycle di Umit Koreken (Turchia) che lavora dopo la scuola per aiutare la madre ad evitare la rovina finanziaria. Tante, e diverse, storie di giovani comuni eroi. Nelly’s Adventure di Dominik Wessely (Germania) racconta il pericoloso viaggio di una tredicenne in Romania che cerca di sfuggire ad un ingegnere tedesco, pronto a distruggere il progetto energetico del padre. Fa i conti con la crisi economica in Grecia Tsatsiki, Dad and the Olive war di Lisa James-Larsson (Svezia) in cui tocca al protagonista salvare l’albergo e l’oliveto di famiglia dall’imminente messa in vendita, mentre ci catapulta nella Vienna del 1945Fly Away Home di Mirjam Unger (Austria), in cui  la piccola Christine, una bimba di 9 anni che vive la sua infanzia nel pieno dell’occupazione russa, è l’unica della sua famiglia a non temere i soldati nemici. Legami familiari difficili in Brothers of the Wind, regia di Gerardo Olivares (Austria), che racconta l’amicizia tra Lukas e un aquilotto. Il film verrà distribuito in Italia a partire dal 29 settembre da Adler entertainment con il titolo Abel il figlio del vento, tra i protagonisti anche Jean Reno. Si chiude con Hang in there, Kids! di Laha Mebow (Taiwan), storia di tre bambini costretti a fare i conti con i problemi dei loro genitori con l’aiuto di un’insegnante molto speciale. Per i cortometraggi sono stati selezionati: An Afterthought di Matteo Bernardini (Italia); Butterflies di Lisa Riccardi (Italia); I Want to Dance di Rebecca Forsberg (Svezia); Noni & Elisabeth di Nanna Blondell (Svezia); The Trophy Thief di Dave Edwardz (Australia); Where Have You Been di Katja Benrath (Germania) e Zombriella di Benjamin Gutsche (Germania).

GENERATOR +13

Dalle problematiche adolescenziali, passando agli argomenti di attualità, senza tralasciare le atrocità storiche: queste le tematiche scandagliate dalle opere proposte della sezione GENERATOR +13. La trappola della droga viene raccontata da Learn by Heart regia di Mathieu Vadepied (Francia). E’ ambientato, invece, nel 1943, Fanny’s Journey di Lola Doillon (Francia-Belgio, distribuzione italiana Lucky Red), nel cast anche Cecilé de France. La Germania sta occupando la Francia e quando i nazisti arrivano sul territorio italiano, Fanny e le sue sorelle vengono inviati dai propri genitori verso la Svizzera. Undici bambini si ritrovano da soli a dover raggiungere il confine per sopravvivere. Attualissimi gli argomenti affrontati da Rara di Pepa San Martin (Cile – Argentina, distribuzione italiana Nomad Film  ): Sara vive con la madre, la sorella e la moglie di sua madre, le cose sfuggono di mano quando il padre è parte in causa per ottenere la custodia delle sue figlie. Finiamo nel cuore della Primavera Araba di Parigi con My Revolution di Ramzi Ben Sliman (Francia). Sullo sfondo tumultuoso della guerra che colpisce la Germania, Fog in August di Kai Wessel (Germania, distribuzione italiana Good Film) racconta la vera storia straziante del 13enne, Ernst Lossa, che viene inviato in un ospedale psichiatrico. Si parla di bullismo con King Jack di Felix Thompson (Usa), una vicenda di formazione e amicizia che supera la violenza. Andiamo di nuovo indietro nel tempo con The Day Will Come di Jesper W. Nielsen (Danimarca), già noto al festival per aver presentato nel 2009, sempre nella categoria Generator +13, il lungometraggioThrough a Glass, Darkly. L’anno è il 1967, in un quartiere di Copenaghen, due fratelli vengono tolti alla madre malata e messi in una casa per i ragazzi dal regime dittatoriale. Armati solo di una fervida immaginazione, i ragazzi sono impegnati nella battaglia contro lo spaventoso preside Heck. Nel cast compare anche Lars Mikkelsen, attore danese noto per l’interpretazione del Presidente russo Viktor Petrov nella serie House of Cards.

 GENERATOR +16

Piccoli problemi di cuore e turbamenti di una generazione che si prepara ad entrare nel mondo dei grandi sono al centro dei film selezionati per i GENERATOR +16. Racconta la sicurezza che si ha da ragazzi di poter cambiare il mondo Rag Union, di Mikhail Mestetskiy (Russia). Solitudine, disillusione e l’esperienza del primo amore sono, invece, gli elementi che caratterizzano Mellow Mud, di Renārs Vimba (Lettonia). La forza di inseguire le proprie passioni anche quando non si raggiungono gli obiettivi prefissi è il punto cardine di The Violin Teacher di Sergio Machado (Brasile, distribuzione italiana Academy Two). My Name Is Emily, di Simon Fitzmaurice (Irlanda), è la storia di una ragazza coraggiosa che prova a liberare il padre dal reparto psichiatrico in cui è internato, stringendo nuove amicizie nel suo percorso e scoprendo il primo amore. Il film vanta come protagonista Evanna Lynch, la stralunata Luca Lovegood dell’amatissima saga Harry Potter. Un viaggio nella mente di una adolescente, assurdo, spaventoso e sorprendente è Girl Asleep di Rosemary Myers (Australia), tra gli interpreti anche l’attore Matthew Whittet, già noto per la sua interpretazione in Moulin Rouge. La ricerca di una nuova vita dopo un passato burrascoso e la voglia di essere accettato e amato si fanno strada in The Here After di Magnus Von Horn (Svezia/ Polonia/ Francia). Chiude la sezione Being Charlie di Rob Reiner (Usa), lo stesso regista di Harry, Ti Presento Sally, Stand By Me, Misery Non Deve Morire e molti altri famosissimi lungometraggi. Charlie Mills è un diciottenne problematico ospitato in una clinica di trattamento farmacologico per adolescenti. Quando torna a casa a Los Angeles, è costretto ad andare a una riabilitazione per adulti. Lì incontra una bella ma tormentata ragazza, Eva, ed è costretto a combattere con le droghe, l’amore sfuggente e genitori divisi.

 GENERATOR +18

Produzioni che provengono da mezzo mondo (dalla Colombia al Belgio, passando per la Germania, la Francia e gli Usa) sono state scelte per raccontare la complessità di GENERATOR +18, la giuria più adulta del festival. Si parte con la fragilità emotiva di Anna (Colombia/Francia) di Jacques Toulemonde, una donna pronta a battersi per costruire una nuova famiglia affrontando le difficoltà dell’essere già madre. Black (Belgio) di Adil El Arbi & Bilall Fallah, invece, è la storia di Mavela, quindicenne di colore che entra nella banda dei Black Bronx. Primi amori e problemi di un passato difficile per il protagonista di Center of My World di Jakob M. Erwa (Germania/Austria). Un impressionante debutto per il giovane regista inglese Joe Stephenson con Chicken (Gran Bretagna), che ora è in pre-produzione su un biopic di Noel Coward con le star Ian McKellen e Vanessa Redgrave. Losers di Ivaylo Hristov (Bulgaria) è la storia di quattro inseparabili amici, Elena, Koko, Patso e Gosho, studenti delle scuole superiori in una piccola città di provincia alle prese con i primi amori e la scoperta verso il mondo esterno. Sullo sfondo delle rivolte estive britanniche del 2011, Urban Hymn di Michael Caton-Jones (Regno Unito), lo stesso regista di Voglia di Ricominciare, The Jackal e Basic Instinct 2 (nel cast anche Ian Hart), una storia di redenzione ambientata nel sudest di Londra che segue la vicenda della ribelle Jamie. Tre adolescenti privi di documenti – una ragazza dominicana, un ragazzo africano e una ragazza peruviana – sono in procinto di diplomarsi nel Bronx. È la storia narrata in From Nowhere di Matthew Newton (USA) che vede nel cast presenze importanti come Julianne Nicholson già nota per Boardwalk Empire, Dennis O’Hare conosciuto per serie quali American Horror Story, True Blood e film come Dullas Buyers Club, oltre a J. Mallory McCree tra i protagonisti della serie Quantico. Come la maggior parte degli adolescenti, tutto quello che vogliono fare è stare con i loro amici, innamorarsi, e capire dove andare al college, ma a differenza dei loro compagni di classe americani, questi tre vivono con la minaccia di essere scoperti dalle autorità.

 GEX DOC

Tematiche forti e quanto mai attuali quelle affrontate in Gex Doc. Partiamo dal regista italiano Alessandro Piva, già noto per aver diretto film La Capa Gira, vincitore ai David di Donatello del 2000 come miglior regista esordiente. My Room (Camera Mia), questo il titolo della sua opera in concorso a Giffoni, descrive la generazione sulla soglia dell’età adulta che si racconta nei gusti, nelle aspirazioni, nelle opinioni personali. Cinema, narrativa, aspettative sul futuro, sesso, amore, religione, politica e tanti altri argomenti: la vita come la vedono i ragazzi, senza filtri e pregiudizi. Continuiamo con la regista Amy Berg che, nel 2007, viene candidata agli Oscar con il documentario Deliver Us from Evil, al Festival porterà An Open Secret (USA). L’opera rivela gli abusi sessuali perpetrati ai danni di minori nell’industria cinematografica e connessi ad alcuni dei più grandi ed influenti membri della comunità dell’entertainment. Il film segue la storia di cinque ex attori bambini le cui vite sono state sconvolte da vari predatori sessuali, compresi i sei criminali proprietari e gestori del famigerato Digital Entertainment Network (DEN). Facebookistan di Jakob Gottschau (Danimarca), invece, analizza Facebook da vicino, esplorando il modo in cui diverse individualità ed organizzazioni sono colpite duramente dalle politiche del social network e dalle sue condizioni. Il film esamina come Facebook sfidi due principi base della democrazia: il diritto d’espressione e il diritto alla privacy. Una storia di conflitti, tensioni ma anche voglia di distensione, quella raccontata in P.S. Jerusalem di Danae Elon (Canada). Danae Elon aveva promesso al padre, l’intellettuale e scrittore Amos Elon, di non tornare mai più in Israele. Ma alla sua morte, incinta del terzo figlio, decide di infrangere la promessa e insieme al marito, ebreo algerino-francese, lascia New York per Gerusalemme, dove è nata e cresciuta. Vuole che i figli crescano lì, e vuole filmarli mentre accade. Real Boy (USA) di Shaleece Haas, invece, è  la storia di Bennett Wallace, adolescente transgender che intraprende un viaggio alla ricerca della sua voce in quanto musicista. Durante il suo percorso Bennett stringe una forte e profonda amicizia col suo idolo, Joe Stevens, noto musicista transgender anch’egli in lotta coi suoi demoni. In Thank You For Playng (Usa) di David Osit, si racconta la storia struggente e appassionata di Ryan Green, un programmatore di videogiochi, il quale viene a sapere che il figlio Joel ha il cancro. Dreaming of Denmark di Michael Graversen (Danimarca), narra le avventure di Wasiullah che, dopo la fuga dal suo paese nativo di Afghanistan, a soli 15 anni, ha trascorso i suoi anni dell’adolescenza in Danimarca, nervosamente in attesa della cittadinanza.

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