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Vive da un mese in furgone perché il suo immobile serve al Comune di Pontecagnano

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Vive da un mese in furgone perché il suo immobile serve al Comune di Pontecagnano

La storia di Cosimo Noschese, che credeva di essere il proprietario del suo capannone e vive da un mese in un furgone a Pontecagnano. Oggi il suo avvocato presenterà un’istanza per sospendere lo sgombero

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Dal 13 dicembre vive in furgone perché il suo capannone con annessa abitazione serve al comune di Pontecagnano. Oggi il suo avvocato presenterà istanza per sospendere la procedura di sgombero e far rientrare il suo assistito nella sua proprietà. La vicenda è al limite del surreale.

Il protagonista è Cosimo Noschese, assistito dall’avvocato Matteo Senatore. Secondo la ricostruzione della storia, il signor Noschese fino a qualche anno fa credeva d’essere il proprietario legittimo del suo capannone, acquistato tempo addietro, ed adibito a piccola attività lavorativa di ortofrutta, con annessa abitazione. Purtroppo la vendita non è stata mai trascritta, così l’immobile è rimasto sempre nella disponibilità dei precedenti proprietari. Fino a quando, però, non è scattata la procedura di fallimento per la vecchia proprietà che ha portato con sé il capannone di ortofrutta del signor Noschese.

L’immobile, così, è passato nelle mani del Comune di Pontecagnano Faiano che lì dovrebbe costruirci una strada. Ma fino al 13 dicembre, giorno dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario, il signor Noschese ha continuato a rimanere presso il proprio stabile, continuando anche la sua attività lavorativa, iniziata nel 1996. Ora da parte dell’avvocato c’è «l’invito e diffida a voler revocare l’incarico conferito al Funzionario Unep della Corte di Appello di Salerno, affinché venga sospesa l’intrapresa procedura di sgombero degli immobili. Ed, inoltre, l’invito e diffida a voler consentire al nostro rappresentato di rientrare nel pieno possesso delle consistenze immobiliari, anche al fine di vedere tutelata la propria integrità psico-fisica, oltre che economico – patrimoniale, ed allo scopo di evitare l’insorgenza di maggiori ed irreparabili danni alla salute».

Articolo a cura di Andrea Pellegrino

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