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Fuorni, detenuto muore in carcere. Aperta un’inchiesta

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Fuorni, detenuto muore in carcere. Aperta un’inchiesta

Fuorni, 36enne trovato privo di vita nel bagno della cella dove era detenuto: i familiari presentano denuncia

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Il detenuto Alessandro Landi, 36enne salernitano, è morto la scorsa notte nel bagno della sua cella, nella casa circondariale di Salerno-Fuorni.

Il decesso dell’uomo sarebbe attribuito ad un infarto fulminante. Tesi a cui non credono i familiari di Landi. La moglie AnnaMaria Vitale, sostenuta dall’avvocato Agostino Allegri, ha presentato una denuncia nella quale si sottolinea come “le condizioni del cadavere appaiono poco compatibili con una morte naturale per infarto”.

A chiarire tutto sarà ora un’inchiesta della Procura della Repubblica. Il sostituto Procuratore Polito potrebbe nelle prossime ore disporre l’esame autoptico per fare piena luce sul decesso del giovane.

Il 36enne è stato rinvenuto dagli agenti di polizia seduto sul wc della stanza di pertinenza, ripiegato su se stesso. Una posizione che ha immediatamente insospettito l’agente di turno che però si sarebbe avvicinato all’uomo quando però era già morto; Alessandro aveva il labbro spaccato, il collo ricoperto di lividi e il volto gonfio. Ora la salma si trova presso l’obitorio dell’ospedale Ruggi d’Aragona a disposizione della magistratura.

Alessandro Landi era detenuto da tre mesi ed era in attesa di processo. Era stato arrestato nel corso del blitz Italo che aveva portato in carcere alcuni giovanissimi che, suddivisi in gruppi, detenevano il controllo dello spaccio a Salerno. L’operazione fu effettuata su disposizione del Gip presso il Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Landi, secondo le accuse della Procura sarebbe appartenuto al gruppo di Emanuele Barbone.

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