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Inquinamento del fiume Sarno, Carabinieri Forestali denunciano titolare di un autolavaggio

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Inquinamento del fiume Sarno, Carabinieri Forestali denunciano titolare di un autolavaggio

I Militari dell’Arma di Sarno hanno svolto un’importante attività a tutela dell’ambiente: denunciato il titolare di un autolavaggio

I militari del Comando Stazione Carabinieri Forestali di Sarno, in collaborazione con il personale tecnico del Parco Regionale del Fiume Sarno e le Guardie Giurate Ambientali Accademia Kronos – Nucleo Provinciale di Salerno, hanno svolto un’altra importante attività a tutela dell’ambiente.
L’operazione a tutela dell’area Parco e delle aree ad esso contigue, ha interessato nuovamente il fiume Sarno ed in particolare il Rio Foce, una delle tre sorgenti nella quale era stata notata la presenza di una densa schiuma bianca con evidenti tracce di sostanze oleose. Dopo un’iniziale attività di controllo dell’area limitrofa, veniva individuata un’attività commerciale di autolavaggio, il cui immediato controllo consentiva di accertare numerose irregolarità amministrative, l’assenza di qualsiasi titolo abilitativo delle strutture presenti, l’assenza di qualsiasi documentazione inerente la gestione dei rifiuti ma, soprattutto l’illecito smaltimento dei reflui prodotti a seguito del lavaggio degli automezzi e dei fanghi nel vicino Rio Foce.
Un accertamento tecnico reso possibile grazie all’impiego di appositi traccianti (fluoresceina – colorante polverulento di colore rosso che a contatto con l’acqua assume una colorazione verde fluorescente) che oltre ad accertare la presenza di una pompa sommersa in un piccolo pozzetto e la presenza di tubazioni interrate, consentiva anche di documentare come le acque di piazzale non depurate, si riversassero in un vicino canale e quindi nel Rio Foce.
Dopo tale iniziale attività i militari procedevano ad un controllo dei prodotti chimici impiegati nelle operazioni di lavaggio e di oli esausti, lubrificanti ed altre sostanze trovate in sito. A seguito di quanto accertato i militari sottoponevano a sequestro giudiziario l’intera struttura ed alla denuncia a piede libero del titolare dell’attività abusiva per violazione alla normativa edilizia, illecito smaltimento di rifiuti speciali pericolosi, ed altre violazioni alla vigente normativa ambientale.