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Fisciano, l’Amministrazione comunale replica alle accuse del consigliere Landi

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Fisciano, l’Amministrazione comunale replica alle accuse del consigliere Landi

24 agosto 2014

Divieto assoluto di attività di estrazione presso la cava “Bocca dell’Acqua”. L’Amministrazione comunale di Fisciano e l’assessore Gioia replicano alle accuse del consigliere di minoranza Andrea Landi    

L’Amministrazione comunale di Fisciano interviene rispondendo al consigliere di opposizione, Andrea Landi, che attraverso un manifesto pubblico ha paventato dubbi sul bando di vendita proposto dal Comune riguardante l’ex cava in località “Bocca dell’Acqua” alla frazione Gaiano.

La risposta è contenuta in due comunicazioni, una a firma dell’Amministrazione guidata dal sindaco Tommaso Amabile e l’altra sottoscritta dall’assessore al bilancio Franco Gioia, residente anche lui, come il consigliere Landi, alla frazione Gaiano.

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“Per Amore della Verità”: così recita il titolo del documento emesso dagli organi istituzionali, nel quale si specifica quanto segue: “Ciclicamente il consigliere comunale Andrea Landi torna sull’argomento della Cava di Gaiano, ingenerando confusione e rappresentando un quadro della situazione non rispondente al vero”.

“La Cava – si spiega – fu acquistata nell’anno 2002 da una procedura fallimentare per il costo di Euro 11.813,43, perché non avvenisse più l’esercizio della stessa nel territorio comunale. Tale merito fu soltanto della maggioranza consiliare. In seguito all’entrata in vigore della L. 133/2008, avente ad oggetto la “valorizzazione del patrimonio immobiliare” l’Amministrazione comunale già dal 2011, poi nel 2012, poi nel 2013 ed infine nel 2014, tra gli altri beni, eventualmente, da alienare, ha inserito anche la predetta “cava”, dopo aver verificato che il Comune di Fisciano non è l’unico proprietario della stessa, ma la titolarità risulta in comproprietà con altri due soggetti privati. Il consigliere Landi “dimentica” anche di dire che in base al piano regionale di esercizio di cava, L.R. 54/85 e successive modifiche ed integrazioni, le cave dismesse e quindi anche quella in località Bocca dell’Acqua non possono mai più essere destinate all’esercizio di estrazione. Gli “oscuri progetti ed interessi” sono presenti solo nella mente del consigliere che ha redatto il manifesto”.

fiscianoA fare eco al manifesto dell’Amministrazione c’è quello a firma dell’assessore Gioia il quale sottolinea “Non è mio costume parlare a tutti Voi con questi mezzi, ma le menzogne che qualche personaggio sta raccontando in questi giorni, dopo aver affisso manifesti pieni di false attestazioni, mi costringono a farlo, in modo da mettere la parola fine a questa campagna pretestuosa e calunniosa nei confronti dell’Amministrazione comunale”.

“La favoletta che si racconta in giro della riapertura della ex cava in località “Bocca dell’Acqua” è priva di ogni fondamento sia giuridico che logico. Concordo in pieno su quanto spiegato nel manifesto dell’Amministrazione comunale e aggiungo quanto segue: la legge Regionale n. 54/85 e successive modifiche ed integrazioni non permette, nel modo più assoluto la riapertura delle cave dismesse, tra l’altro essa non è inserita nel piano cave della Regione Campania, ed in Consiglio Comunale, delibera n. 25 del 17.07.2014 è stato chiarito, da parte del Sindaco che nell’eventuale bando per la vendita dell’area in questione verrà apposta una ulteriore clausola di “salvaguardia”: chiunque acquisterà il terreno non potrà mai destinarlo a cava. Questa è la verità, non ce ne sono altre. Al sottoscritto e all’Amministrazione comunale sta a cuore l’integrità e la sicurezza del nostro paese e pertanto non abbiamo bisogno di nessun don Chisciotte di turno. Tanto più quando si cerca solo ed esclusivamente di distruggere, criticare e puntare il dito, ma mai di essere propositivi, pur con posizioni diverse”, conclude così l’assessore al bilancio Gioia.