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Fiorella Mannoia all’Unisa per Davimedia: i tre elementi del successo

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Fiorella Mannoia all’Unisa per Davimedia: i tre elementi del successo

Io mi identifico frase per frase, parola per parola e immagine per immagine in quello che canto“; così Fiorella Mannoia ha parlato dell’amore per la musica

[ads2] Fiorella Mannoia, definita “la rossa della musica italiana“, ha incontrato gli studenti dell’Università di Salerno ieri, 9 novembre, per la rassegna Davimedia presso il Teatro d’Ateneo. In una sala gremita di studenti e docenti, l’artista romana è stata una tra le ospiti più attese dell’edizione 2014/2015  della rassegna nata sotto l’egida del DavimusCorso di laurea in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo, che accoglie artisti italiani e internazionali, per lezioni indimenticabili.

Difficilmente i presenti riusciranno a dimenticare la lezione di ieri per la mole di input e consigli che Fiorella Mannoia, nel racconto della sua vita dedicata alla musica, ha regalato con un sorriso e una verve unica.

L’artista, impegnata nel suo tuor in giro per l’Italia, non ha esitato a incontrare gli studenti rispondendo prontamente all’invito inoltrato da Davimedia. Ad accogliere e accompagnare l’ospite durante il suo incontro con gli studenti, offrendo interessantissimi spunti per la discussione, ci sono stati i docenti: Anna Bisogno, Anna Cicalese, Roberto Vargiu, Marco Pistoia e Mario Monteleone.

Fin dalle prime parole della cantante, non interessata a promuovere il suo ultimo album, Fiorella, il pubblico ha capito di trovarsi di fronte a un’artista vera. L’incontro è stato interessante ed emozionante per varie ragioni. Non solo si è ricostruita la vita di una donna, che non può vivere senza musica, ma si sono evidenziati tre aspetti determinanti del suo successo: la collaborazione, la contaminazione e l’emozione.

Con i suoi 6o anni e i 47 di carriera, l’artista insieme agli artisti italiani più importanti, ha cercato di scandire le fasi della sua carriera creando un album, Fiorella, unico. Per l’artista l’album è stato soprattutto questo: “un attestato di stima per le canzoni che generosamente mi hanno donato, che mi hanno permesso di essere quello che sono“.
Fiorella Mannoia

La decisione del disco-tributo a Lucio Dalla, A te, uscito l’anno scorso, è stata sofferta per la paura che qualcuno fraintendesse le sue intenzioni accusandola di approfittare della morte dell’artista. Fiorella Mannoia, che ci è apparsa sincera, ha spiegato la sua motivazione così: “Lucio è stato un punto di riferimento nella mia vita […] ho creduto che lui fosse stato contento se l’avessimo omaggiato“.

La sua capacità e attitudine a dialogare con i suoi colleghi è la testimonianza che, oltre le differenze, la musica è una. Per questo e per la continua condivisione del palco con altri artisti, di cui si è fatta promotrice Fiorella Mannoia, che passa attraverso “il saper godere del successo dell’altro“, scopriamo che la collaborazione è il primo elemento fondamentale del suo successo.

Alla collaborazione segue l’interesse per la contaminazione artistica e culturale, il secondo elemento, a cui Fiorella Mannoia si interessa per arricchire la sua musica, e definito, non a torto, “il sale del nostro lavoro“.

Facendo qualche passo indietro nella sua vita di successi musicali, Fiorella Mannoia si è soffermata sull’importanza dei testi per le canzoni. L’argomentazione dell’artista è stata, infatti, questa: “Non avendo un’estensione vocale che emozioni, ho bisogno di parole“. E ancora, puntando il dito contro i talent show e la moda del cantare in inglese: “Ogni frase di un testo ha un mondo che se non capisci non puoi cantare. Io mi identifico frase per frase, parola per parola e immagine per immagine in quello che canto“. Mentre la maggior parte dei cantanti, figli dei talent show, è attenta a dimostrare quanto è potente la propria voce urlando, Fiorella Mannoia ha chiarito, invece, questo: “L’eleganza è togliere, non mettere“.

Il consiglio che ha lasciato a tutti gli aspiranti cantanti sembra essere racchiuso in queste parole: “Devi capire quello che stai dicendo, poi devi pensare al cuore e poi alla voce, l’ultima cosa che deve essere usata“. Tutto questo ci fa capire che il terzo elemento è l’emozione. Solo se il testo passa, infatti, per il cuore di un’artista riesce a emozionare chi ascolta.

Le ultime riflessioni di Fiorella Mannoia, prima delle domande degli studenti e dei ragazzi di Unis@und, sono state dedicate alla crisi generale che l’Italia sta affrontando. Credendo nella ciclicità della storia per un risorgimento culturale e artistico, l’invito ottimistico dell’artista è stato questo: “Coltivare le proprie passioni, il motore della nostra vita, che ci rendono meno soli e, tendenzialmente, aperti ad incontrare gli altri“.

Gli input lasciati da Fiorella Mannoia, sono stati graditi dai tanti fans, con cui l’artista si è intrattenuta per fotografie e autografi, disponibile e incurante dell’appuntamento a Napoli, presso il Teatro Augusteo, per la tappa campana del suo tour.

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Con una laurea in filosofia specialistica appesa al muro e una tesi su intersoggettività e comunità nella "Critica del Giudizio" di Kant nel cassetto, mi sono innamorata dell'affollatissimo mondo della comunicazione e dei social network. Appassionata di fotografia e viaggi, sono sempre pronta a partire per poi raccontare! Mi diverto, nel tempo libero, a scrivere favole e racconti che un giorno forse pubblicherò. Il mio motto, preso in prestito dal passato, è "Sapere Aude!"