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Fiera del Crocifisso Ritrovato a Salerno

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Fiera del Crocifisso Ritrovato a Salerno

Ritorna il consueto appuntamento con la Fiera del Crocifisso Ritrovato, dal 24 al 26 aprile, nel Centro Storico di Salerno

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Una Salerno “Medievale” quella della Fiera del Crocifisso Ritrovato. Dal 24 al 26 Aprile 2015 ritorna l’evento organizzato dalla Bottega San Lazzaro in sinergia con il Comune di Salerno e diversi partners istituzionali e privati.

Tante le attrattive previste per l’occasione: Degustazioni, giochi, rievocazioni storiche, mostre di ceramica e fotografia, storie di cavalieri e la ricostruzione di un mercato di stoffe antiche e costumi. 

Il tutto contornato dalle straordinarie esibizioni di giocolieri, mangiafuoco, saltimbanchi, giullari, cantastorie e menestrelli. Musica, cibo, tradizione ed identità che si fondono con la modernità della Salerno di oggi.

Attesissimi i I falconieri di Melfi con le evoluzioni acrobatiche dei falchi insieme a poiane, gufi e aquile. 

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Fiera del Crocifisso Ritrovato

Un evento che affonda le sue radici nel Medioevo e che richiamava mercanti da tutto il centro-sud. La manifestazione prevede spettacoli, rievocazioni storiche e costituisce una vetrina per l’artigianato locale e non.

La storia della fiera risale all’XI secolo ed è legata ad una leggenda che ha come protagonista Pietro Barliario. Si racconta che due suoi nipoti, dopo aver letto un libro di negromanzia lasciato incustodito morirono per lo spavento e Barliario, a causa dei sensi di colpa e dopo aver bruciato il libro si recò presso la chiesa di San Benedetto per chiedere il perdono del Cristo crocifisso. Dopo tre giorni e tre notti di preghiere il Cristo mosse la testa verso Barliario e schiuse gli occhi in segno di perdono.

Dalla notizia del miracolo tutti i salernitani si recarono nella chiesa per venerare il crocifisso e vi fecero ritorno tutti i venerdì di marzo.

Per anni la fiera si è svolta per le strade del centro storico per poi essere relegata nella periferia della città agli inizi del ’900.

Un appuntamento atteso dai salernitani e non solo, per vivere una Salerno dal sapore “retrò”. 

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