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La Guardia di Finanza di Salerno scopre 12 dipendenti “in nero” nel Cilento

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La Guardia di Finanza di Salerno scopre 12 dipendenti “in nero” nel Cilento

Continuano le attività di contrasto al “lavoro sommerso”. I risultati dei controlli delle Fiamme Gialle nel Cilento presso stabilimenti balneari e cooperative sociali

Nell’ambito della costante attività di contrasto al “sommerso da lavoro”, i Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno scoperto due cooperative che impiegavano manodopera completamente “in nero” oppure con contratti di assunzione irregolari. Nel primo caso, le Fiamme Gialle della Compagnia di Agropoli hanno esaminato le assunzioni di una società cooperativa locale, aggiudicataria del contratto di appalto per il servizio di salvamento sia lungo le spiagge libere del Comune cilentano, sia presso numerosi stabilimenti balneari.

Dal controllo nel Cilento, è emersa la sproporzione evidente tra i contratti stipulati con i gestori degli stabilimenti ed i lavoratori in carico. I militari, dopo aver ascoltato sia i dipendenti che i titolari dei lidi, hanno accertato che tutti i bagnini, per lo più studenti universitari con il brevetto di salvataggio, venivano sottoposti a turni di lavoro molto pesanti, in alcuni casi anche di 50 ore settimanali, a fronte di una busta paga rilasciata mediamente per 20 ore settimanali. Inoltre, non venivano loro garantite le ferie ed i riposi previsti dal contratto di categoria. Dei 35 lavoratori controllati, ben 5 sono risultati completamente in nero.

L’Ispettorato del Lavoro provvederà al calcolo ed al recupero dei contributi non versati, su un totale di 3.700 ore di lavoro “in nero” prestate dagli altri 30 dipendenti e a determinarne la sanzione, tenuto conto che, per la gravità delle violazioni, la specifica normativa non ammette alcun tipo di agevolazione.

Nel secondo caso, i militari della Tenenza di Marina di Casal Velino hanno controllato una cooperativa sociale dedita all’assistenza agli anziani, anch’essa con un numero molto ridotto di lavoratori formalmente assunti. Difatti, la cooperativa attiva nel Cilento si avvaleva delle prestazioni lavorative di numerosi soggetti impropriamente inquadrati con la qualifica di “socio volontario”, ai quali “formalmente” veniva corrisposto un semplice rimborso spese, ma che in realtà ricevevano pagamenti in contanti, riuscendo così a conseguire un ingente risparmio sul costo del personale e sui contributi da versare.

Nelle cooperative sociali, la figura del “socio volontario” è normativamente disciplinata e prevede una serie di obblighi ed adempimenti, puntualmente disattesi. Al termine del controllo, 7 soci sono stati riqualificati come lavoratori dipendenti; anche in questo caso, la cooperativa è stata segnalata all’Ispettorato Territoriale di Salerno per l’utilizzo di manodopera in nero e per i pagamenti effettuati in contanti.